Il rincaro del carrello della spesa

Dalla pasta, all’ortofrutta e ai vini, i dati del 2018 mostrano consumi che rischiano la stagnazione

Il rincaro del carrello della spesa

L’inflazione nel mese di agosto ha subito un’accelerazione pari all’1,6%, e i costi dei trasporti nel nostro territorio pesano sempre maggiormente sul prezzo finale dei prodotti al consumatore: è questo il quadro fornito quest’anno dall’Istat sulla situazione dei consumi in Italia.

Nel dettaglio della ricognizione, si dice che l’aumento dei prezzi avvenuto nel corso dell’estate appena passata si deve in prevalenza ai prezzi dei servizi relativi ai trasporti, mentre registrano un rallentamento della crescita i prezzi di beni alimentari non lavorati e dei beni energetici.  

Anche il parametro dell’“inflazione di fondo”, vale a dire quella elaborata non tenendo conto delle componenti maggiormente variabili, accelera del +1% rispetto al mese di luglio 2018. 

Sulla base di questi dati, la Coldiretti ha sottolineato che al rincaro della spesa contribuiscono soprattutto gli aumenti di costo di alcuni prodotti in particolare, "dal vino (+6,9%) alla pasta (+6%), dalla frutta (+8%) alla verdura (+2,9%)”, questi ultimi rincarati di certo anche per i risvolti climatici che ha fatto sparire dai nostri alberi, in media, un frutto su quattro. Al tempo stesso, però, l’associazione coglie l’occasione per denunciare che il sovraprezzo non solo va discapito dei consumatori, ma non va ad influire nemmeno sul reddito dei produttori, come nel caso della pasta: infatti, nonostante l'aumento dei volumi produttivi, le quotazioni del grano si dimostrano ancora insoddisfacenti per gli agricoltori italiani, che causa maltempo nel 2018 hanno subito una riduzione nella produzione del grano di circa il 10% rispetto all’anno passato. 

Anche Confcommercio non ha tardato a lanciare il suo allarme, con un rapporto in cui si evince che l’economia nel corso dei mesi estivi è rimasta pressoché ferma, e che l’indebolimento dei consumi è un dato di fatto, a fronte del calo di fiducia delle famiglie e delle imprese. 

 

Fonte: Repubblica.it

Scritto da Redazione ProDiGus

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