E' online il video della ricetta presentata questa mattina da Fabio Campoli a Bel Tempo Si Spera (TV2000)
Ortaggio dal sapore deciso quanto irrinunciabile! Scopriamo provenienza, storia, varietà e impieghi in cucina dei peperoni
Quanto colore e benessere in tavola con Il peperone! Il suo nome botanico è Capsicum annuum, mentre il suo frutto è una bacca, appartenente alla famiglia delle Solanacee, proprio come il pomodoro, la patata e la melanzana. Come queste ultime anche il peperone proviene dall’America meridionale, e fu scoperto grazie ai viaggi di Cristoforo Colombo ed importato in Europa nella seconda metà del ‘500. Secondo alcuni, la parola "Capsicum" deriverebbe da "capsa", che significa scatola, vista la forma della bacca simile a una scatola con dentro i semi.
E’ difficile catalogare tutte la varie tipologie di peperone per forma, sapore e colore, che può variare dal giallo, al verde, al rosso. Il peperone comprende varietà cosiddette acri (o forti) e dolci: mentre queste ultime sono le più apprezzate (peperone Lungo di Nocera, peperone di Capriglio, di Senise, di Pontecorvo, per citare solo alcune varietà tipiche italiane), le varietà forti comprendono anche il vasto mondo dei peperoncini. L’ltalia resta sempre uno dei maggiori produttori al mondo, specialmente grazie a Piemonte, Sicilia, Puglia e Basilicata.
I peperoni, oltre che belli, sono anche molto buoni e salutari: in particolare, assunti a crudo assicurano un importante apporto di vitamina C, persino maggiore di quella contenuta in agrumi e mirtilli. Rilevanti anche le diverse vitamine del gruppo B e la vitamina A,soprattutto il betacarotene (indispensabile per la salute della pelle e degli occhi). Per quanto riguarda i sali minerali, il peperone è ricco di potassio, ferro, calcio e magnesio. Inoltre, uno studio condotto presso l’università dell’Illinois approfondisce le proprietà della luteolina, sostanza contenuta in questo ortaggio, che rallenterebbe l’invecchiamento delle cellule cerebrali, mostrandosi d’aiuto nel preservare la memoria.
In cucina
Del peperone troviamo alcuni cenni nella letteratura gastronomica del Seicento: Carlo Nascia lo propone cotto insieme alle carni di tacchino, e Antonio Latini per insaporire le salse. Il peperone, con il suo sapore rustico e intenso, è un vero simbolo della cucina mediterranea, e tutte le popolazioni che si affacciano su questo mare li preparano prevalentemente crudi, saltati, arrostiti, grigliati, fritti o cotti in umido.
Il peperone è un’esplosione di gusto; e se si vuole beneficiare al massimo delle sue proprietà bisogna consumarlo quando è completamente maturo, perché il contenuto di carotenoidi e vitamina C è all’apice. Scegliete non solo peperoni maturi, ma anche freschi, vale a dire dalla polpa ben soda e dalla buccia tirata e priva di grinze, e dal picciolo ancora turgido e verde.
Ricordate inoltre che le alte temperature riducono la quantità della luteina presente nei peperoni, per cui, se cotti alla griglia, perdono circa il 40 % del contenuto di luteolina. Per garantirsene l’assunzione, meglio quindi utilizzare altri metodi di cottura che prevedono tempi di cottura minori e ad una temperatura più bassa. La difficile digestione del peperone per alcuni soggetti è dovuta alla cellulosa della buccia: spellarli prima di mangiarli resta dunque l’unico consiglio per allontanare la cellulosa e digerirli meglio.
Non dimenticate, inoltre, che dai peperoni si ottiene anche la spezia che prende il nome di paprika: sarà perfetta per esaltare il sapore dei peperoni ripieni (soprattutto quelli a base di carne o di pane), per un fantastico effetto ton sur ton, sia in fatto di colore che di gusto finale del piatto.
Scritto da Redazione ProDiGus
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