Gli Stati Uniti nel piatto

La cucina nord americana non è tutta “hamburger e hot dog”, ma vive di ricette d’origine multietnica che meritano di essere provate

Gli Stati Uniti nel piatto

Hamburger e hot dog, pizza con “pepperoni” (ovvero salame) e maccheroni in salsa al formaggio sono solo alcune delle pietanze americane moderne conosciute oramai in tutto il mondo, giunte sulle nostre tavole grazie a catene di fast food e franchising che puntano il successo sulla golosità dei sapori amati oltreoceano.

Ma un po' come accade anche per la cucina cinese ed altre tradizioni etniche, quando vengono riproposte al di fuori del proprio paese d’origine, occorre rendersi conto che l’originale cucina locale di ogni luogo, Stati Uniti inclusi, è tutta un’altra cosa. Il fenomeno della globalizzazione ha infatti indubbiamente colpito e modificato anche i gusti delle persone, e i prodotti standardizzati offerti dalle grandi industrie hanno contribuito alla diffusione di preparazioni provenienti da ogni parte del mondo, e facenti parte oramai anche del nostro stile di nutrirci, essendosi diffusi un po' ovunque.

Eppure, nei vari paesi d’origine, il sapore (e a volte anche la natura) di queste pietanze è ben diverso da quello riproposto qui da noi, tra l’impiego di fantastici ingredienti locali e di tecniche di preparazione e di servizio delle pietanze tramandate da secoli. Immaginate adesso la cucina statunitense originale: quanto sarà buona e avventurosa da scoprire, trattandosi di un vero melting pot di culture e tradizioni gastronomiche?

La cucina americana è stata da sempre fortemente influenzata dalle tradizioni dei suoi colonizzatori a partire dal Seicento: inizialmente si trattava di diversi popoli europei, dai portoghesi agli spagnoli, dai francesi ad inglesi e olandesi, che trovarono nel Nuovo Mondo una quantità inattesa di alimenti sconosciuti in Europa (basti pensare al pomodoro, il peperoncino, le patate, il mais, i fagioli) e non tardarono ad introdurli nella propria dieta e nelle proprie nuove tradizioni a tavola dal Settecento in poi.

In seguito, l’afflusso di immigrati negli USA aumentò moltissimo nel XVIII e XIX secolo, e ciascuno portava con sé la propria cucina in un paese che dal Rinascimento in poi si è da sempre mostrato multietnico, andando ad influenzare i gusti locali anche attraverso l’apertura di esercizi di ristorazione, o l’apporto di idee innovative all’interno delle grandi industrie alimentari americane.

Non a caso, molte ricette americane che oggi spopolano in tutto il mondo sono diventate celebri tra grandi gruppi di persone che affrontavano lunghi viaggi in mare. Gli stessi “hamburger” prendono il nome della città di Amburgo in Germania poiché costituivano il cibo più pratico da portare con sé e consumare come migranti in viaggio sulla tratta Amburgo – New York.

Ma tornando alla cucina tradizionale statunitense che ancora oggi sopravvive, è bene sapere che il territorio nordamericano è idealmente suddivisibile in 5 macro-aree per aiutarsi a conoscerla meglio:

  1. USA Nord-Est – Stati del New England, Connecticut, Maine, Maryland, Massachusetts, New Hampshire, Rhode Island, Vermont, New York, Philadelphia;
  2. USA Midwest (Stati centrali) – Stati dell’Illinois, Indiana, Iowa, Kansas, Minnesota, Nebraska, North e South Dakota, e parte di Oklahoma, Missouri, Wisconsin e Colorado;
  3. USA Ovest – La costa che affaccia sull’oceano Pacifico e comprende gli stati di California, Oregon e Washington;
  4. USA Sud-Ovest – Stati del Nuovo Messico, Texas, Arizona e parte della California;
  5. USA Sud-Est – Stati del Kentucky, Tennessee, Virginia, North e South Carolina, Georgia, Alabama, Mississippi, Louisiana, Arkansas, Florida e parte del Missouri, dell’Oklahoma e del Texas.

Nord-Est

La cucina di questi territori varia di stato in stato, ed è stata molto influenzata nei secoli dalle colonie europee. Nel New England ad esempio dominano i prodotti caseari e la dedizione alla pesca: tipica qui è una deliziosa zuppa di vongole chiamata clam chowder (puoi approfondire l’argomento cliccando qui – cliccando si apre link articolo chowder https://www.prodigus.it/articoli/cosmopolifood/chowder ), particolare per l’aggiunta di pancetta e anche di panna fresca. Recandosi nel Maine, invece, sarà impossibile resistere alle aragoste locali, servite intere, tagliate a metà e farcite o in forma di lobster roll, ovvero una sorta di panino farcito con aragosta, maionese ed erbe fresche tritate. Così come nel Maryland si pescano pregiati granchi blu, serviti nelle più svariate maniere, ma la più nota sono di certo le crab cakes, dei tortini fritti a base di polpa di granchio e spezie. Il Vermont è famoso per la produzione di ottimo cheddar e sciroppo d’acero con cui condire a colazione i classici pancakes, ma non solo: qui infatti si è soliti preparare il sugar on snow (letteralmente “zucchero sulla neve”), ovvero una coppetta di ghiaccio tritato sopra la quale si versa dello sciroppo d’acero bollente, servita tradizionalmente con un donut (ciambella dolce, ndr) e un sottaceto a lato. Nel Massachussets nascono i mirtilli rossi (cranberries) tanto amati in America, soprattutto per accompagnare il tacchino con una tradizionale salsa durante la festa del Ringraziamento.

New York

La Grande Mela merita un discorso a parte, in quanto la sua cucina locale è tutt’oggi un mix di tradizioni, principalmente di origine europea e asiatica, ma non solo. Basti pensare alla forte influenza della cucina italiana che spopola non solo nel quartiere di Little Italy, ma anche a quanto siano amati in città a pausa pranzo i bagel (di origine polacca) farciti con i più svariati ingredienti ed i sandwich al pastrami (specialità a base di manzo della cucina rumena). Celebre in tutto il mondo è diventata inoltre la New York Cheesecake, caratterizzata dalla farcitura a base di panna, zucchero e uova, poi cotta in forno e servita rigorosamente fredda, con fragole o cioccolato.

Midwest

Una terra che si avvicina a quella precedente, in quanto area che ha accolto le migrazioni di olandesi, tedeschi e irlandesi in particolare. Nell’Iowa si possono ammirare grandi distese di mais: le pannocchie sono un po' il simbolo dello stato, e vengono consumate in modo semplice nel corn on the cob (ovvero la pannocchia rosolata e consumata sul suo stesso “osso”). Accanto ad esso si potrà degustare un ottimo loose meat sandwich, a base di carne macinata e rosolata, cipolle, sottaceti e salsa senape. Nel Winsconsin, l’influenza della cucina tedesca ha portato alla diffusione dei corndogs: nulla a che fare con il mais, di cui ricordano solo la “struttura. Si tratta infatti di wurstel infilzati su un lungo spiedino, impanati in una pastella spessa a base di mais (o anche di patate) e fritti, da assaporare come street food mordendoli proprio come le pannocchie.

In Minnesota, North e South Dakota, sono diffusissimi i knoephla, altrettanto d’ispirazione germanica: il loro nome deriva dalla parola Knöpfle, che sta per “piccolo bottone”, e racconta la forma di questi piccoli gnocchetti irregolari a base di acqua e farina, serviti in questi luoghi in una densa zuppa tradizionale a base di patate e pollo. E avreste mai detto che il piatto nazionale del South Dakota potesse essere… la pizza fritta? Ebbene si: qui prende il nome di fry bread (pane fritto, ndr), e viene servito con zucchero o miele ma anche in gustose versioni salate, ricoprendola con verdure accompagnate da carni o legumi. In Winsconsin, Minnesota e North Dakota c’è inoltre la tradizione dello stoccafisso lasciato marinare nella liscivia (soda caustica, ndr), poi lasciati in ammollo per 5-6 giorni per eliminarla del tutto, per dar luogo ad un prodotto differente in quanto dall’odore e sapore particolarmente forti. E per concludere in dolcezza, da non perdere la sugar cream pie, anche conosciuta come torta di crema dell’Indiana o Hoosier pie: dal ripieno a base di panna, zucchero e vaniglia, è tra le torte più famose d’America. I residenti sostengono che questa ricetta sia stata inventata lo stesso anno in cui è fu istituito lo stato dell’Indiana (1816).

Ovest

Proseguendo sull’onda della dolcezza, la Marionberry Pie è la torta tradizionale dell’Oregon, che ha aspetto simile a quello di una crostata, ma l’impasto di base non contiene uova. La farcitura, invece, è tutta particolare e da assaggiare, perché a base di marionberries, una varietà di more diffusa localmente, dal sapore incentivato dal gusto della cannella. Nello stato di Washington è impossibile resistere ai granchi di Dungeness, pescati nell’omonimo porto locale. Per quanto concerne la California, anche in questo stato il panorama gastronomico è particolarmente ricco e multietnico, vedendo l’influenza della cucina latino americana, asiatica ed europea al contempo. Qui si producono ottimi vini, e la cucina fusion non può esimersi dallo sfruttare i prodotti regalati dall’oceano Pacifico: è così che potrà capitare qui di degustare un ottimo fish taco d’ispirazione messicana, come una tempura di mare in perfetto stile giapponese, e perché no anche un buon piatto di spaghetti alla marinara all’italiana, ma con freschi ingredienti del luogo.

Sud-Ovest

In questi territori dove ancora oggi vive il mito del Grande West, dell’emozione della terra di frontiera, della voglia di avventura, del senso di libertà dei cowboys, l’influenza del vicino territorio messicano è quantomai marcata: è qui che nasce la cucina tex-mex. Fusione dei termini “texan” e “mexican”, la parola è nata per descrivere una cucina che fonde le tradizioni statunitensi e messicane, e sembra derivare dalla creatività culinaria di una popolazione di discendenza messicana che abitava in Texas (i Tejanos). Il piatto più rappresentativo della cucina tex-mex qui è sicuramente il burrito, una tortilla ripiena di carne, fagioli, riso e salse.

Ogni ristorante o taverna in Texas, Nuovo Messico e Arizona vi parlerà un pò la lingua del centro America, tra tacos, enchiladas e guacamole. Assolutamente da provare anche lo smoked brisket, preparazione a base di carne affumicata e cotta lentamente che ha origine in Texas, dove Il paesaggio composto da un’alternanza di pianure, colline e altopiani crea l’habitat ideale per l’allevamento di bestiame (più del 20% della produzione di beef – ovvero carne bovina - degli Stati Uniti si concentra qui). Ecco anche perché il barbecue è ben radicato nella cultura texana, rappresenta la base della sua tradizione gastronomica…e difficilmente deluderà!

Sud-Est

Concludiamo in bellezza con tutti i colori, suoni e sapori della cucina del sud-est degli Stati Uniti, che evocano innumerevoli storie, da quelle dei nativi indiani fino ad arrivare ad africani, spagnoli, irlandesi e francesi. La cucina che contraddistingue gran parte di questi territori è chiamata creola, o cajun, o ancor meglio soul food, ovvero cibo dell’anima, che fa sentire sempre a casa perché ottenuto con ingredienti poveri ma che regalano emozioni. Anche nel Kentucky è forte la cultura del barbecue a base di carni di montone, così come in North e South Carolina, dove protagonista è invece la carne di maiale: è in questi territori che nasce il celebre pulled pork, maiale cotto lentamente per molte ore finché la carne, come recita il nome stesso, non diventerà facile da sfilacciare, ideale per farcire panini d’ogni sorta. In Alabama sono popolarissimi i pomodori verdi fritti (da cui prende il titolo anche il celebre film che si svolge proprio nei territori di questo stato). Propri della cucina soul food sono anche bolliti e stufati, sia di carne che di pesce, a cottura sempre lenta e curata: in South Carolina ad esempio si prepara il frogmore stew, a base di gamberi, salsiccia, patate e mais. Un salto in Louisiana (ma anche in Mississippi) farà la gioia degli amanti dei prodotti freschi del mare, tra vongole e ostriche, granchi e pesce gatto, perfetti per una degustazione di crudi o per del pesce fritto servito nel panino che prende il nome di po’boy.

E adesso ammettetelo… non vi è venuta voglia di partire? 

Scritto da Sara Albano

Laureata in Scienze Gastronomiche , raggiunta la maggiore età sceglie di seguire il cuore trasferendosi a Parma (dopo aver frequentato il liceo linguistico internazionale), conseguendo in seguito alla laurea magistrale un master in Marketing e Management per l’Enogastronomia a Roma e frequentando infine il percorso per pasticceri professionisti presso la Boscolo Etoile Academy a Tuscania. Dopo questa esperienza ha subito inizio il suo lavoro all’interno della variegata realtà di Campoli Azioni Gastronomiche Srl, , dove riesce ad esprimere la propria passione per il mondo dell'enogastronomia e della cultura alimentare in diversi modi, occupandosi di project management in ambito di promozione, eventi e consulenza per la ristorazione a 360°, oltre ad essere referente della comunicazione on e offline di Fabio Campoli e parte del team editoriale della scuola di cucina online Club Academy e della rivista mensile Facile Con Gusto.

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