L’allevamento antispreco

I fratelli Whiters allevano maiali ai quali garantiscono un’alimentazione quasi totalmente naturale, grazie all’impiego di scarti alimentari

L’allevamento antispreco

Il cibo invenduto o gli scarti dei ristoranti potrebbero essere impiegati negli allevamenti degli animali. È un’idea di Zach ed Ethan Whiters che hanno ereditato dai genitori una fattoria nel Nuovo Messico.

I genitori vi allevavano cavalli, loro hanno preferito occuparsi di maiali. Sin dall’inizio della loro avventura hanno incontrato gli ostacoli che chiunque intraprenda un percorso del genere deve superare; in più, l’attenzione che doverosamente avrebbero dovuto riservare all’ambiente ha in qualche modo indirizzato i due fratelli sulla strada della sostenibilità o, per lo meno, del riciclo.

Polk’s Folly Farm è il nome della fattoria che si trova sulle montagne del New Mexico, territorio caratterizzato da un clima generalmente semi-arido, insomma non proprio l’ideale per allevare animali poco resistenti. Da qui la scelta dei maiali, capaci di adattarsi a queste temperature. L’incontro con un’associazione che promuove campagne contro gli sprechi alimentari ha significato per i Withers la possibilità di offrire agli animali della fattoria un’alimentazione quasi del tutto naturale.

I due fratelli infatti si sono attrezzati, acquistando anche un camion, allo scopo di raccogliere, presso i supermercati della zona o le altre fattorie, il cibo non più utile per l’alimentazione degli esseri umani.

Ogni giorno, ristoranti, bar e luoghi dove si lavorano, si cucinano e si vendono prodotti alimentari diventano, per i Withers, la fonte principale dei nutrienti per i maiali della fattoria. In questo modo, il cibo non finisce nelle discariche ma viene consumato e, al tempo stesso, i maiali si nutrono di prodotti interamente naturali. Alcuni cereali come il mais e gli scarti della lavorazione della birra sono qualcosa di cui evidentemente gli inquilini di Polk’s Folly Farm vanno matti.

Non è per risparmiare che i due allevatori hanno sposato questa filosofia, quanto piuttosto per il bene dei loro animali e nel rispetto dell’ambiente. Cibo ancora commestibile, magari non più adatto al consumo umano, finisce comunque per nutrire altri esseri viventi, senza andare a congestionare ulteriormente le discariche.

Il risparmio di denaro probabilmente non c’è, per la fattoria dei Whiters (provvedere alla raccolta degli alimenti comporta dei costi) ma l’idea di nutrire i maiali in questo modo riconcilia il mondo degli allevatori con quello delle persone sensibili ai problemi dell’ambiente.


Fonte: Il fatto alimentare

Scritto da Redazione ProDiGus

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