La frittata

Rigirare la frittata… si o no? Ce lo racconta Carlos Germàn Belli in versi nella poesia dal titolo originale “La tortilla”

La frittata

La frittata

Se dopo aver scelto con attenzione un uovo,
per prepararci una bella frittata
ben insaporita da sale e pepe,
dall’anima e dal corpo i profondi olezzi, 
e così finalmente la gola cricchia
e diventa quindi il sommo bolo alimentare
giammai ospitato in un ventre umano;
ma che disastro! se quella frittata
pochi secondi prima di essere mangiata, 
improvvisamente si rigira
nella grande padella del destino di quel giorno, 
come se una forchetta invisibile e filosa
l’infilzasse per prender il suo lato appena cotto, 
mettendo così il sotto a pancia in su, 
non con le bianche chiare né con i suoi tuorli d’oro, 
ma con il suo impiastro di mortal cicuta. 

Carlos Germàn Belli 
(traduzione dallo spagnolo a cura di Flavia Cartoni)
Brano tratto da AA.VV., L’Apollo Buongustaio – Almanacco gastronomico per l’anno 2012, Editrice Pagine Srl
 
Photo via Pexels
 

Scritto da Redazione ProDiGus

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