La curcuma

I consigli per conservarla al meglio e per trarre il massimo dalle sue proprietà benefiche

La curcuma

Curcuma: è la regina delle spezie, citata negli scritti di Marco Polo e usata fin dall’antichità in India per i riti religiosi, per le sue proprietà medicinali e come spezia culinaria per dare colore e sapore a molti piatti, nonché per tingere le vesti dei sacerdoti.

La curcuma (in indiano haldi) è una pianta tropicale perenne, alta fino a 1 metro, originaria del Sud-Est Asiatico, particolarmente diffusa in India, Sri-Lanka, Giava, Africa, Australi e Perù. Botanicamente il nome della curcuma è Curcuma domesticaCurcuma longa, appartenente alla famiglia delle Zingiberacee (la stessa dello zenzero. 

Di essa si utilizzano i rizomi (fusti sotterranei, ndr) gialli all’esterno e arancioni all’interno, i quali dopo la raccolta vengono bolliti, pelati, essiccati e macinati per dare la nota polvere di colore giallo-arancione acceso. Per questo motivo è detta anche zafferano indiano, anche se essa non ha nulla della delicatezza di quest’ultimo, essendo una spezia calda e saporita.

Dato che la curcuma è di facile coltivazione e cresce rigogliosa, è meno costosa rispetto altre spezie, perché i raccolti sono abbondanti.

Tuttavia, la polvere si deteriora facilmente, perdendo aroma e sapore, per cui si consiglia di acquistare piccole quantità e di conservarla in contenitori ermetici preferibilmente non trasparenti, lontano da luce, calore e umidità, anche per evitare che irrancidisca

Se utilizzate invece la curcuma allo stato fresco, è bene sapere che i rizomi hanno tempi di conservazione piuttosto brevi, e pur mantenendo vivo il loro colore arancio, perdono in fretta il loro caratteristico aroma.

Anche in questo caso, dunque, preferite acquistarne poca per volta e conservatela in un contenitore ermetico in frigorifero per conservarla entro 3-4 giorni al massimo. 

La curcuma negli alimenti è allo stesso tempo utilizzata come spezia (dotata di molteplici proprietà nutrizionali e curative) e come colorante: nella normativa europea è nota con la sigla E100.

E’ conosciutissima anche come componente del curry, al quale dona il classico colore giallo. La maggior parte dei vari tipi di curry contiene in proporzioni variabili la curcuma, specialmente in quei tipi di curry destinati ad aromatizzare piatti a base di riso, carne, pesce e verdure, salamoie e chutney. In Medio Oriente e in Africa si utilizza per colorare e insaporire il cous cous

Probabilmente la diffusione della curcuma fu dovuta prima alle qualità curative e cosmetiche e solo successivamente a quelle culinarie.

Essa infatti circa 3000 anni fa era utilizzata dalla medicina ayurveda, diffusa presso le popolazioni indù, per curare le malattie della pelle e nella depilazione del corpo, oltre che strofinata sul corpo in quanto dona alla pelle un bel colore dorato.

La curcuma contiene curcuminoidi, il più importante dei quali è la curcumina.

La curcumina è il principale ingrediente attivo della curcuma. Ha potenti effetti anti-infiammatori ed è un potente antiossidante.

Studi recenti hanno dimostrato inoltre che la curcumina può avere un ruolo importante anche contro la depressione, l’artrite, le malattie cardiache e l’alzheimer. Tuttavia, il contenuto di curcumina nella curcuma non è così alto: è circa il 3% in peso. Gli studi sui benefici di questo composto sull’organismo si riferiscono all’assunzione di 1 grammo di curcumina al giorno, ma in realtà è molto difficile raggiungere questi livelli usando solo la spezia nei cibi. 

Pertanto, se si desidera sperimentare gli effetti completi, sarebbe consigliabile scegliere un integratore che contenga quantità significative di curcumina. Sfortunatamente, la curcumina è scarsamente assorbita nel flusso sanguigno: ma un valido aiuto viene dal consumare pepe nero insieme alla curcuma: la piperina contenuta nel pepe aumenta infatti l'assorbimento della curcumina del 2.000%! 

I migliori integratori di curcumina contengono infatti anche piperina, aumentando notevolmente la loro efficacia. La curcumina è anche liposolubile, quindi potrebbe essere una buona idea consumarla insieme ad un pasto che contempli l’olio extravergine d’oliva.

Naturalmente, gli accorgimenti del pepe e della frazione lipidica possono essere utilizzati anche direttamente in cucina, ricordando sempre e comunque che il top dei benefici sarà apportato dall’assunzione della curcuma fresca a crudo nei vostri piatti (pelandola e poi utilizzandola grattugiata o tritata finemente). 

Infine, forniamo anche un ultimo spunto per aiutarsi ad assumere la curcuma giornalmente per trarne i migliori benefici: preparare il golden milk!

Questo “latte d’oro” è una bevanda che nella medicina ayurvedica viene consigliata per l’assunzione per 40 giorni consecutivi, come cura naturale per le infiammazioni e per alleviare i dolori articolari

Molto semplice da preparare, i suoi ingredienti principali sono due: il latte (che potrà essere di origine animale o vegetale a vostra scelta) e la pasta di curcuma, che potrete ottenere mescolando quella in polvere con poca acqua - lasciando riposare il tutto in frigorifero per omogeneizzarsi bene – o ancor meglio pelando e frullando al mixer la radice fresca. 

Ingredienti per il golden milk “ideale”: 

  • Pasta di curcuma, 2 cucchiaini
  • Latte, 200ml
  • Olio di lino, 1 cucchiaino
  • Pepe nero, qualche macinata
  • Miele, 1 cucchiaio raso

Mescolate il tutto e bevete preferibilmente a temperatura ambiente, o al massimo scaldando la bevanda per un tempo minimo. 

 

Note bibliografiche

  • J. Mulherin, Le spezie e gli aromi naturali, Ed. Mosaico
  • C. Monti, Le erbe aromatiche e le spezie, Ed. Xenia tascabili
  • Slow Food,  A tavolo con le spezie, Ed. Slow Food

Scritto da Luciano Albano

Laureatosi nel 1978 con lode in Scienze Agrarie, presso l'Università di Bari, si è specializzato nel 1980 in "Irrigazione e Drenaggio dei terreni agricoli" presso il C.I.H.E.A.M. (Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici del Mediterraneo) di Valenzano (Bari), ha conseguito nello stesso anno anche l'abilitazione alla professione di Agronomo. Fino al 1/3/2018 ha lavorato alla Regione Puglia nell'Ufficio Territoriale di Taranto, quale Responsabile della P.O. "Strutture Agricole". Appassionato di olio e vino ha conseguito il Diploma di Sommelier AIS nel 2005 e ottenuto nel 2008 l'Attestato di Partecipazione alle Sedute di Assaggio ai fini dell'iscrizione nell'Elenco Nazionale di Tecnici ed Esperti degli oli di oliva extravergini e vergini. Fino al 2018 è stato iscritto all'Albo Provinciale dei Dottori Agronomi e Forestali e come CTU presso il Tribunale di Taranto. Ama il food & beverage e ne approfondisce i vari aspetti tecnici, alimentari e storici

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