Midori: l’estate nel bicchiere

Assaporare tutto l’anno il buon gusto del melone è possibile: scopriamo da dove proviene il liquore Midori e come ha conquistato il mondo

Midori: l’estate nel bicchiere

Se il vostro cocktail è di un bel colore verde acceso, è sicuramente a base di Midori! 
Si scrive e si legge Midori, che in giapponese significa appunto “verde”, eppure nella mixology internazionale è molto di più: è un liquore dal colore brillante, di lunga tradizione che, al di là dell’apparenza un po’ artificiosa dovuta proprio al suo tono sgargiante, è un distillato prodotto a partire da frutta fresca

Si tratta, infatti, di un liquore dolce al melone, ottenuto dalla lavorazione di due qualità: lo yubari e il melone muschiato, che provengono esclusivamente dal Giappone. Gli yubari sono prodotti nella omonima città sull'Isola del Nord, dove il terreno ricco di cenere vulcanica è particolarmente fertile tanto da rendere il frutto non solo buono e prelibato al palato ma particolarmente pregiato e costoso (pare tra i più cari al mondo); i meloni muschiati provengono invece dalle province di Aichi e Shizuoka, a sud di Tokyo.

Il liquore Midori nasce nel 1964 in Giappone, inizialmente con il nome Hermes melon liqueur, prodotto dal famoso distillatore giapponese Suntroy, e dagli anni Settanta in poi inizia la sua ascesa divenendo sempre più popolare. La festa organizzata con il cast del film La febbre del sabato sera nel 1978 presso il mitico studio 54 di New York vide il lancio ufficiale del liquore con il nuovo nome, che da quel momento gli valse la conquista dei club e dei bar americani. Da allora il Midori è presente dietro i migliori banconi e ha attraversato indenne l’alternarsi di nuove mode e tendenze. Ciò che lo ha reso capace di tanto è la sua versatilità, data da un volume alcolico del 20-21% e dal colore verde brillante ottenuto mediante l’aggiunta di colore alimentare, adatto a vivacizzare le preparazioni. 

Il Midori, con il suo intenso e caratteristico profumo e il sapore inequivocabile, è apprezzato anche da solo - benché dal gusto talmente dolce da richiamare il sapore delle caramelle, quasi al limite dello stucchevole per i palati più esigenti – ma meglio si presta se miscelato nei cocktail e nei long drink, soprattutto a base di frutta.

Il liquore è inconfondibile anche grazie alla sua caratteristica bottiglia, icona dei bartender dagli anni Ottanta in poi (si pensi al celebre Tom Cruise nel film Cocktails), che nella trasparenza esalta il verde ed è texturizzata al tatto proprio come la buccia del melone, per non essere confusa con le tante imitazioni sul mercato. Comunemente si trova nel formato da 0,7 o 1 litro ed ha un costo che si aggira tra i 15 e i 20 euro.

Per una ventata di freschezza estiva tutto l’anno nel bicchiere con il buon profumo del melone, tipico è l’accostamento del Midori alla soda e al limone, come nel tradizionale Midori Japanese gin tonic, costituito da ½ parte di midori, 1 parte di gin, 2 parti di acqua tonica e una fetta di limone (da sostituire, volendo, anche con il lime). Per gli amanti del verde assoluto è perfetto il Midori mint, una parte di liquore al melone, 1/3 di liquore alla menta, soda e foglioline di menta fresca.

Classico e particolarmente estivo il Midori sour, un cocktail decisamene dolce e fruttato che non fa impazzire i bartender più alla moda ma è capace di garantire l’effetto sorpresa almeno alla vista, con una preparazione particolarmente facile che prevede l’aggiunta di soda, vodka e succo di limone. Per chi preferisce deliziarsi con sapori e livelli alcolici più decisi c’è poi il Japanese ice tea a base di midori, gin, rum bianco, tequila e vodka, da consumare con assoluta moderazione. Se invece non potete fare a meno dello spritz, allora è d’obbligo provare il Midori spritz, un cocktail semplice senza troppo pretese, uguale al classico con l’unica variante del bitter che viene sostituito dal liquore al melone.

Odiato o amato, il Midori non conosce vie di mezzo: ma state certi che ancora oggi è venduto in tutto il mondo, e lo troverete ovunque alzando lo sguardo verso le bottiglie esposte vicino al bancone dove starete ordinando il vostro prossimo cocktail. Se non l’avete mai provato, dunque, non lasciatevene sfuggire un assaggio. 
 

Scritto da Viviana Di Salvo

Laureata in lettere con indirizzo storico geografico, affina la sua passione per il territorio e la cultura attraverso l’esperienza come autrice televisiva (Rai e TV2000). Successivamente “prestata” anche al settore della tutela e promozione della salute (collabora con il Ministero della Salute dal 2013), coltiva la passione per la cultura gastronomica, le tradizioni e il buon cibo con un occhio sempre attento al territorio e alle sue specificità antropologiche e ambientali.

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