A rischio l’intera filiera produttiva alimentare nazionale
Si chiama PBTL il nuovo polimero dalle proprietà che promettono di renderlo riciclabile al 100% per sempre
Il sogno di una plastica riciclabile al 100% e all’infinito sembra stia diventando realtà: un articolo pubblicato su Science Advances dai ricercatori dell’Università Statale del Colorado svela la scoperta del PBTL, un nuovo polimero costituito da molecole ripetute di un monomero (il tiolattone biciclico), che si è rivelato riciclabile dopo l’uso attraverso un trattamento piuttosto semplice (ma al momento ancora costoso), ovvero la bollitura in acqua a 100°C per 24 ore (in presenza di uno specifico catalizzatore).
Il PBTL è stato scoperto dagli studiosi americani in collaborazione con altri ricercatori dell’Arabia Saudita e della Cina. Inizieranno presto le sperimentazioni per il suo impiego nella produzione di componentistica per automobili, nell’edilizia e, non per ultimo, come packaging sostitutivo più sostenibile per i prodotti alimentari.
Il plus di questo materiale riciclabile all’infinito starebbe anche nel fatto che il processo di “scomposizione” non porterebbe a variazioni nel tempo della sua qualità. I ricercatori hanno infatti spiegato che il PBTL torna al suo stato “primordiale” ogni volta, sia a livello di struttura cristallina che di caratteristiche fisiche che è in grado di garantire. Una scoperta che dunque consentirebbe facilmente anche la standardizzazione di produzione, mostrandosi di qualità elevata e costante.
Al momento l’unico limite esistente all’inizio del concreto impiego e sperimentazione del PBTL è l’aspetto che richiede la completa assenza di altre sostanze (plastiche e non) durante il processo di purificazione e rigenerazione del materiale “usato”. Ma ogni anno in tutto il mondo si generano oltre 350 milioni di tonnellate di plastica, quindi la scoperta di nuovi polimeri come questi potrebbe davvero rappresentare una svolta per il futuro della tutela del pianeta Terra: l’auspicio è che la ricerca continui ad analizzare e proporre soluzioni concrete per la loro concreta implementazione.
Fonte: Il fatto alimentare
Scritto da Redazione ProDiGus
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