Ha fatto discutere una sentenza della Corte europea, intervenuta in una disputa sul “plagio” tra due aziende olandesi
L’anno scorso è stata inventata la stampante che crea vero cibo in 3D, poi è nato un sorprendente ristorante. E’ questo il futuro del food?
Le stampanti 3D sono un’invenzione che sta davvero rivoluzionando il mondo. Alcuni appassionati possono oggi divertirsi anche a possederne una tra le mura domestiche, e sembra che anche il mondo della ristorazione e della cucina in generale stiano vivendo un “contagio”: qualche anno fa, infatti, un ricercatore della Columbia University, ha messo a puinto una stampante alimentare 3D, che cucina il cibo con un laser.
Il macchinario per la stampa degli alimenti funziona più o meo come ogni altra stampante 3D: inserendovi all’interno una pasta composta da ingredienti alimentari frullati e miscelati (dalle patate al riso ed altri cereali e farine reidratate, frutta e verdura in purea ecc.), il sistema prevede che il laser venga riflesso da due specchi comandati che dirigono il raggio sugli alimenti stampati, cucinandoli nella forma desiderata con schemi specifici di calore localizzato.
L’idea ha colpito da subito il panorama del food internazionale, così come tante aziende che hanno subito iniziato a studiare la stampante alimentare per implementarne una propria.
E non v’erano dubbi che sarebbe subito nato un progetto di cucina “pop up” molto particolare, che coniuga alta cucina e stampanti 3D. Si chiama Food Ink e coinvolge chef di fama mondiale nella realizzazione di piatti che stupiscono a prima vista.
Gli chef sono stati ospitati da altri ristoranti in giro per il mondo in un vero e proprio tour per mostrare e far degustare le proprie nuove ispirazioni gastronomiche rigorosamente stampate in 3D. E non solo: anche posate, bicchieri, sedie e lampade sono frutto di stampe in 3D! I costi di queste cene esclusive, naturalmente, sono assimilabili a quelli di un ristorante pluristellato.
L’esperienza gourmet del futuro si muove dunque verso questa direzione? Di certo la stampante alimentare 3D potrebbe rivelarsi utile non solo per una cucina più originale e gourmet, ma anche come aiuto nella creazione di pasti personalizzati per consentire agli individui di seguire diete nutrendosi di alimenti perfettamente bilanciati nei nutrienti, e troverebbe utilità anche per chi soffre di allergie e intolleranze alimentari e preferisce preparare i pasti da sé, in piena coscienza di ogni ingrediente utilizzato.
Come sempre resta il dubbio sugli effetti sulla salute di alimenti cotti e ottenuti con tale procedimento, ma solo il tempo potrà favorire nuovi studi. E non solo: acquistare una stampante alimentare 3D è già alla portata di tutti… ma al prezzo medio di 4000 euro (accessori esclusi)!
Fonte: Stampa 3D Store
Scritto da Redazione ProDiGus
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