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Un agricoltore francese adotta una tecnica che permette alle sue piante di crescere meglio e dare più frutti: ma come?
Prendi una pianta, trattala male e vedrai che crescerà. Fare il verso, in senso buono, ad una nota canzone italiana, serve a sintetizzare la filosofia che sta alla base di un’innovativa modalità di coltivazione. Il suo autore si chiama Pascal Poot, ha cinquantadue anni, è nato in una famiglia di agricoltori e attraverso l’agricoltura esprime il suo “genio”.
Pascal riesce a far germinare i semi in condizioni particolari, poi li pianta in un terreno neanche tanto florido e li “abbandona al loro destino”. Il risultato sono migliaia di piante che producono fino a 25 chili di pomodori ciascuna. Sorprendente, soprattutto se si pensa alle tecniche agricole tradizionalmente usate, che tendono ad iper-proteggere le coltivazioni e finiscono col danneggiarle.
La fattoria di Pascal si trova in Francia, non conosce niente altro che procedimenti e sostanze naturali e produce quantità impressionanti di vegetali, a costi oltretutto molto contenuti. Quasi un miracolo, nell’era moderna, caratterizzata da sofisticazioni e interventi dell’uomo in ogni ambito.
Il metodo di coltivazione di questo geniale agricoltore è più che elementare: i semi vengono posti su un terriccio, all’interno di una serra. I vasi con dentro questo terriccio e il suo prezioso contenuto vengono sistemati su grandi quantità di letame fresco. La temperatura in questo modo sale, permettendo ai semi di germinare; una tecnica in realtà molto antica. I semi germinati (può trattarsi di zucchine, pomodori, peperoni, etc.) vengono piantati nella terra. Il lavoro di Pascal, a questo punto, è terminato.
Le piante vengono lasciate crescere, in tutta libertà; Poot sostiene di non innaffiarle nemmeno, perché esse sono in grado di provvedere a se stesse autonomamente. Ne è convinto l’eccentrico agricoltore francese e, a giudicare dal raccolto, abbondante, non si sbaglia.
Genetisti e biologi confermano che le piante di Pascal sono molto più feconde di quelle dei suoi vicini. I suoi semi sono di qualità superiore, perché lui è in grado di “curarsene”, lasciando fare alla natura il proprio mestiere. Il DNA è importantissimo, anche in agricoltura e questo Pascal lo ha compreso perfettamente. Le sue piante sono diverse dalle altre, perché hanno una formidabile capacità di adattamento, tratto che conservano nel DNA. Un’esperienza, quella di questa fattoria francese, che dovremmo saper memorizzare, per replicarla, proprio come le piante di Pascal fanno con le loro caratteristiche genetiche.
Fonte: Dionidream
Scritto da Redazione ProDiGus
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