Rotten

Quando dietro i cibi che mangiamo “c’è del marcio”: un’interessante docu-serie targata Netflix approfondisce e analizza i retroscena

Rotten

Rotten” significa “marcio: è questo il nome della docu-serie firmata Netflix che vale davvero il tempo di essere guardata. A restare più stupiti saranno di certo coloro che nell’alimentarsi tendono a seguire mode e tendenze, perché è proprio sui cibi più amati del panorama alimentare attuale che si concentrano dodici puntate concentrate in due stagioni (2018 e 2019, entrambe attualmente disponibili in visione sulla piattaforma streaming in abbonamento); ma persino i consumatori più informati e attenti alle tematiche più scottanti scopriranno inattesi retroscena dietro ciò che oggi mangiamo con più gusto e piacere. 

La docuserie “Rotten” analizza più in profondità diverse problematiche che interessano la nostra catena alimentare, rivelando verità purtroppo sgradevoli e portando alla luce aspetti nascosti che giacciono dietro il mercato di chi produce e smercia il nostro cibo. Nell’episodio dedicato a “La guerra degli avocado”, si viene ad esempio a conoscenza di estorsioni, forme di oppressione e persino crimini quali omicidi a carico degli agricoltori sudamericani, toccando anche il tema dell’insostenibilità delle colture di avocado, dall’impronta idrica decisamente elevata. 

In un altro episodio dedicato al “Cioccolato amaro” si portano alla luce le condizioni di sfruttamento in cui versano i lavoratori della filiera del cioccolato, soggiogati dal potere commerciale di quelli che in realtà sono pochissimi ma potentissimi player di mercato. Altre interessanti puntate sono dedicate alle arachidi e alle motivazioni che giacciono alla base dell’esplosione attuale di chi vi è fortemente allergico, al mondo crudelmente efficiente della pollicoltura, e ancora approfondimenti ben curati sull’acqua che acquistiamo e beviamo in bottiglia, il latte, lo zucchero. 

Rotten” apre gli occhi su realtà delle quali si parla ma non troppo, ed è proprio questo il primo motivo per cui merita di essere guardata. Consente di soffermarsi su tematiche poco trattate, o comunque generalmente argomentate con troppa leggerezza o incompletezza dai canali d’informazione, consentendoci di aprire gli occhi su quelle che sono tristi verità che è tuttavia bene conoscere per essere ancor più consapevoli di ciò che si sceglie di mettere nel proprio piatto. 
 

Per portare a tavola cibi più buoni perché più giusti, non occorre necessariamente seguire diete esclusive e correnti di pensiero etico e/o salutistico; ciascuno, da onnivoro di nascita, può contribuire ad una silenziosa lotta alle ingiustizie modulando i consumi ed essendo al corrente delle filiere produttive, ma soprattutto diventando più certo dell'importanza d'informarsi al meglio su chi e come produce prima di acquistare, ove naturalmente possibile. 

Scritto da Sara Albano

Laureata in Scienze Gastronomiche , raggiunta la maggiore età sceglie di seguire il cuore trasferendosi a Parma (dopo aver frequentato il liceo linguistico internazionale), conseguendo in seguito alla laurea magistrale un master in Marketing e Management per l’Enogastronomia a Roma e frequentando infine il percorso per pasticceri professionisti presso la Boscolo Etoile Academy a Tuscania. Dopo questa esperienza ha subito inizio il suo lavoro all’interno della variegata realtà di Campoli Azioni Gastronomiche Srl, , dove riesce ad esprimere la propria passione per il mondo dell'enogastronomia e della cultura alimentare in diversi modi, occupandosi di project management in ambito di marketing e comunicazione e consulenza per il food service a 360°, oltre ad essere il braccio destro di Fabio Campoli e parte del team editoriale della scuola di cucina online Club Academy e della rivista mensile Facile Con Gusto.

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