Piante ed erbe spontanee #1

Dimmi quali conosci e ti indicherò come usarle!

Piante ed erbe spontanee #1

Spesso sottovalutate, le piante e le erbe selvatiche rappresentano un ottimo alleato per la nostra salute. Sarebbe sufficiente, infatti, inserirne alcune nella nostra alimentazione quotidiana per ovviare a parte delle indisposizioni che ci affliggono ogni giorno. Le erbe spontanee, soprattutto le cosiddette infestanti, sono un concentrato di sostanze nutritive estremamente utili all’uomo: un vero e proprio regalo che ci fa madre natura.

Molte sono le piante spontanee che possiamo trovare sparse nelle campagne, nelle bordure degli orti o addirittura nei parchi. Impropriamente chiamate “erbacce”, in realtà non andrebbero denigrate, ma conosciute meglio e consumate con consapevolezza. Ricche di vitamine e sali minerali, ma soprattutto buone da mangiare. Una risorsa interessante per il nostro organismo, da cui poter trarre un aiuto concreto, ed economico, nel combattere stanchezza, infezioni e malattie degenerative.

Numerose le erbe spontanee commestibili e non che meriterebbero un approfondimento, ma per esigenze redazionali ho scelto di parlare delle 20, a mio avviso, più conosciute e facilmente reperibili, ovvero: l’alloro, l’aneto, la bietola selvatica, la calendula, la camomilla, la cicoria, il farinello, il fieno greco, il fiordaliso, la malva, la melissa, la menta piperita, l’ortica, il papavero, la parietaria, la piantaggine maggiore, la portulaca, la rucola, il tarassaco, e la viola del pensiero.

Un elenco che a sua volta ho voluto suddividere in due parti, per poter trattare al meglio l’argomento, nel presente articolo e nel prossimo. Qui di seguito quindi le prime 7 piante spontanee di cui da oggi non potremo più fare a meno!

  • L’Alloro o Lauro è conosciuto e stimato soprattutto come pianta aromatica, ma vanta anche innumerevoli proprietà salutari: aiuta la digestione, combatte i dolori di stomaco e l’inappetenza. Si presenta come arbusto cespuglioso o alberello sempreverde, con foglie lanceolate dal bordo leggermente ondulato. La pagina superiore appare lucida e di colore verde intenso, mentre quella inferiore è di un verde più tenue e opaco. I fiori sono di colore giallognolo, mentre il frutto assomiglia ad una piccola oliva, inizialmente verde, che a maturazione diventa nera-bluastra. Ciascun frutto contiene un solo seme. La pianta fiorisce in primavera e può raggiungere i 10 metri di altezza. Comune nelle zone mediterranee, dove nasce spontaneo, si trova con frequenza lungo le coste adriatiche, tirreniche e in Sardegna. Essendo inoltre una pianta ornamentale, si vede con frequenza nei parchi e giardini. Dell’alloro si utilizzano le foglie e i frutti. Da quest’ultimi si estrae un olio essenziale che può esser utilizzato esternamente nella cura dei reumatismi e delle distorsioni. Il caratteristico odore delle foglie aromatizza da sempre molti piatti della tradizione, ma forse non tutti sanno che due manciate di foglie lasciate in infusione nell’acqua bollente per un’ora, e aggiunte al bagno, possono profumare anche il corpo.
     
  • L’Aneto, originario dell’India, è noto soprattutto come pianta aromatica. Il sapore, piacevolmente piccante, lo differenzia dal finocchio al quale assomiglia. Contiene un olio essenziale, l’anetolo, impiegato in farmacia come carminativo e vermifugo. E’ una pianta dotata di un fusto cavo di colore verde chiaro, solcato e piuttosto esile. I fiori sono gialli, le foglie appaiono tri-tetrapennate e i frutti sono formati da due acheni anch’essi gialli. In condizioni ottimali è una pianta che può raggiungere il metro d’altezza. Coltivata sin dall’antichità per il suo profumo aromatico, allo stato spontaneo la si trova nei terreni abbandonati e nei prati. Dell’aneto si utilizzano i frutti, detti comunemente semi, per combattere l’aerofagia e facilitare la digestione. Basta infatti spargerne una moderata quantità sulle pietanze, per goderne dei benefici. Un infuso di semi di aneto aiuta le donne ad aumentare la secrezione lattea. Utilizzati in liquoristica ed in cucina, gli stessi semi servono inoltre ad aromatizzare l’aceto.
     
  • La Bietola selvatica è simile alla bietola coltivata, da cui ne differisce per la dolcezza e la forma delle foglie. Nella specie spontanea, infatti, risultano più lunghe e strette e sono caratterizzate da una particolare lucentezza. La pagina fogliare è leggermente ondulata ed ha un colore verde bosco scuro. Le sono riconosciute molteplici proprietà antianemiche, cardioprotettive, depurative e antitumorali. Molto comune in Italia, la bietola cresce spontanea lungo i litorali, ai margini dei terreni arati, ma anche nei terreni argillosi dell’entroterra, fino a 600 m s.l.m. Ricca di vitamina A e C e di sali minerali (fra cui potassio e ferro), contiene inoltre acido folico e carotenoidi (come luteina e betacarotene) che, come noto, svolgono una preziosa azione antiossidante.
     
  • La Calendula è una pianta spesso infestante dei giardini del Meridione. Caratteristico il suo profumo che risulta particolarmente gradevole all’inizio della fioritura, ma poco piacevole a fioritura inoltrata. La pianta è ricoperta da peluria, mentre le foglie risultano lanceolate. I fiori hanno un colore molto appariscente che varia dal giallo all’arancione e i contadini sono soliti osservarli per capire il tempo che farà durante la giornata: se al mattino non si aprono, probabilmente pioverà. La calendula ha molteplici proprietà medicinali: antisettiche, diuretiche, cicatrizzanti, sudorifere, depurative. Rinomato l’utilizzo del decotto per combattere catarro, tosse, febbre ed influenza. In cucina si utilizza nella preparazione di insalate e minestre, a cui conferisce un tipico sapore amarognolo.
     
  • La Camomilla è forse l’erba spontanea più conosciuta. Nota per le sue proprietà calmanti e lenitive è un valido aiuto in caso di nevralgie, coliche epatiche, mestruazioni dolorose e languori di stomaco. Pianta dal fusto eretto e ramificato, possiede vistosi fiori dal cuore giallo circondato da petali bianchi. Comune negli orti, nei terreni incolti, lungo i viottoli e i muri, la camomilla è frequente nelle zone asciutte di pianura di tutta Italia. Considerata da sempre una panacea, gode di ottima reputazione anche nella cosmesi dove, viene utilizzata nella preparazione di cosmetici per uso esterno.
     
  • La Cicoria, sia essa selvatica o coltivata, è uno dei vegetali più usati ed apprezzati in cucina. Conosciuta ed amata sin da epoche remote, le foglie e le radici sono un eccellente depurativo del sangue, del fegato e dei reni. Utilizzata inoltre contro la stitichezza cronica, la cicoria è per di più un eccellente stimolatore delle funzioni stomachiche, abbassa la glicemia e facilita la digestione. Composta da un fusto eretto alquanto ramificato, ha fiori di un bel celeste acceso; cresce spontanea un po’ ovunque, soprattutto nei prati e nei terreni asciutti.
     
  • Il Farinello è noto per le sue proprietà antielmintiche (è un buon vermifugo), antiflogistiche, antireumatiche e lassative. Pianta infestante diffusa ovunque è facilmente riconoscibile grazie ad una specie di velo ceroso, simile a minuscole goccioline d’acqua, che ricopre le foglie, oltre che per la forma delle stesse (a zampa d'oca).  Per ottenere i semi è sufficiente stropicciare tra le mani le infiorescenze mature.

Appuntamento dunque al prossimo articolo per approfondire assieme caratteristiche, virtù e proprietà delle altre 13 erbe spontanee, che ho selezionato; vegetali spesso ignorati, ma che rappresentano un vero e proprio toccasana per la nostra salute.
 

Note bibliografiche

  • Il manuale delle erbe – Bargain Book
  • Curarsi con le erbe – Edizioni Polaris, 1995

Scritto da Redazione ProDiGus

Il nostro staff in costante elaborazione e ricerca di informazioni utili e attendibili nel mondo del food&beverage

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