Una “tapas” irrinunciabile della cucina iberica
Crescono le vendite, ma la confusione è ancora tanta: scopriamo insieme le differenze tra infusi, tisane e decotti
Ricercare o preparare da sé i più particolari degli infusi è ormai di gran moda già da diversi anni, in un mercato sempre che si mostra in continua evoluzione, con un giro d’affari che vale 55 milioni di euro (è la cifra relativa alle vendite di questi preparati, siano essi a base di erbe, spezie e/o frutta e ortaggi).
Queste bevande possono essere un buon toccasana naturale, soprattutto se si evita di aggiungervi zuccheri; sono in tanti, però, i consumatori disorientati dalle etichette impresse sui prodotti, e qualcuno non riesce a distinguere tra infusi, tisane e decotti.
Per fare un po’ d’ordine, vale la pena precisare che i decotti sono preparazioni liquide ottenute dall’immersione in acqua bollente di una fonte vegetale. Lo scopo è quello di estrarne i principi attivi, purchè questi ultimi non siano termolabili, cioè non resistenti al calore. La menta, per esempio, non è adatta per i decotti, perché i suoi oli evaporano, durante la preparazione.
Le tisane, come i decotti, sono a base di acqua e impiegano uno o più vegetali (fino a sei), le cui sostanze “medicamentose” si sciolgono nell’acqua. Infine gli infusi sono ottenuti utilizzando più elementi della stessa pianta che vengono sminuzzati e lasciati in acqua bollente. Sul mercato ne esistono anche a freddo, ottenuti con un procedimento piuttosto complesso.
Questo genere di preparazione ha conquistato fette di mercato sempre crescenti, a danno di altre specialità, come il tè. Gli infusi convincono perché oltre ad essere gustosi vantano numerose proprietà benefiche, in tutte le loro varianti.
Gli ingredienti più utilizzati e amati in questi ultimi anni sono senza dubbio lo zenzero, la curcuma e la cannella. “Spezie” che stanno trovando largo impiego anche nei piatti tipici della cucina mediterranea. Frutti tropicali, verdure e moringa, una pianta che si coltiva in Asia, in Africa e in America, completano il quadro degli elementi che è facile trovare nelle composizioni degli infusi.
Anche i giovanissimi sono interessati a questi prodotti, spinti all’acquisto anche dalla promessa salutistica che le scatole sembrano contenere. Non c’è dubbio che i principi attivi utilizzati possano in qualche modo favorire certe funzioni dell’organismo e giovare alla salute. Ed è naturale che la grande industria si sia ingegnata, negli anni, nella ricerca di soluzioni innovative, nel gusto e negli effetti.
Nonostante ciò, come già sottolineato, regna ancora tanta confusione su infusi, tisane, eccetera e spesso le indicazioni stampate sulle confezioni non chiariscono le caratteristiche specifiche del prodotto. Occorrerà lavorare su questo fronte, per contribuire a sviluppare consumi più consapevoli che indirizzino i produttori nella giusta direzione.
Fonte: Foodweb
Scritto da Redazione ProDiGus
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