Con Fabio Campoli la 1000Miglia 2018 si estende in sapori d’eccellenza
Correva il 1815 quando, il 18 giugno, Napoleone fu sconfitto a Waterloo: oggi ricordiamo il personaggio scoprendone i gusti a tavola
Abbiamo scelto il giorno della sconfitta in battaglia, e non quella della morte di Napoleone, per celebrare la conoscenza dei suoi gusti a tavola! Il 18 giugno è la data in cui ricaddero gli avvenimenti storici di Waterloo, risalenti al lontano 1815: ma tale disfatta non fu sufficiente ad annientare la fama di cui avrebbe goduto Napoleone Bonaparte nei secoli a venire, facendolo comunque passare alla storia come uomo di grande azione, e altrettanto di grande pensiero.
Dalle testimonianze storiche presenti, si è dedotto che i pasti consumati da Napoleone Bonaparte erano per lo più veloci e sbrigativi: era un amante della zuppa di cipolle, delle carni di pollo, delle verdure. Preferiva mangiare da solo e senza apparecchiature della tavola, come riportato nelle Memorie del suo primo valletto di camera, Louis Constant Wairy. Dopotutto, era lui stesso che durante alcuni interventi anche di natura politica amava ripetere: “Se volete mangiar bene, pranzate con il secondo Console, se volete mangiare molto, pranzate con il terzo Console, se volete mangiare in fretta, pranzate con me”.
Napoleone non passò infatti di certo alla storia per essere un gourmet buongustaio: non amava dover presenziare a banchetti lunghi e complessi, preferisce nutrirsi di piatti semplici da consumare nell’arco di 20 minuti, e in questa sua ottica sembra non mancassero di conseguenza anche i digiuni. I pasti per Napoleone erano più un atto di necessità che un momento di piacevole pausa: non era poco frequente che si presentasse in ritardo a quelli conviviali, così come era assiduo a mangiare rapidamente, spesso aiutandosi con le mani. Nelle residenze dello storico imperatore dei francesi, non a caso, si alternarono diversi cuochi, che ricevevano magri stipendi e poche soddisfazioni professionali nella vita di Napoleone (se ne avvicendarono ben 11 diversi nell’arco di un decennio!).
Riguardo gli specifici gusti alimentari, spesso Napoleone si dimostra un purista, rispettando la sua semplicità a tavola: amava le albicocche, non disdegnava il vino ma era anche goloso di cotolette e di carni. Sulla testimonianza di Felice Altimani (1767 – 1849), si racconta che Napoleone, passato in visita tra Reggio Emilia e Modena, dopo una consueta fugace permanenza non dimenticò di certo, risalendo sul proprio cocchio, di portare con sé un fagiano locale arrostito, insieme a del pane e una bottiglia di vino da consumare durante il viaggio. Nel 1801, inoltre, il ducato di Parma e Piacenza e Guastalla facevano parte dell’impero Napoleonico: dopo aver ricevuto in dono dal consigliere amministrativo Moreau de Saint-Méry un pregiato prosciutto crudo locale (che si raccomandò fosse “di facile digestione”, conoscendo i gusti dell’Imperatore), Napoleone tornò appositamente nelle terre parmensi per degustarlo nuovamente e per farsi guidare nella conoscenza delle sue fasi di produzione.
Tuttavia, sarebbe impossibile non individuare almeno una ricetta legata ad un personaggio storico importante come Napoleone Bonaparte. Una storia ben nota è quella che lega la sua figura a una preparazione ormai celebre come il pollo alla marengo. Si racconta che, nella seconda Campagna d’Italia, il 14 Giugno 1800 a Marengo (provincia di Alessandria) il cuoco personale di Napoleone François Dunand dovette ingegnarsi per preparare una ricetta con ciò che si era riusciti a recuperare nella campagna circostante. Con un piccolo pollo, qualche gambero di fiume, uova, olio, aglio e pomodori, Dunand preparò un piatto che all’apparenza potrebbe sembrare “poco pensato”, ma in realtà fu (ed è tutt’ora) un vero trionfo di sapori che rivelò quanto un abbinamento anche azzardato potrebbe rivelarsi delizioso. Il pollo, cotto con olio, aglio e pomodori, fu servito e guarnito nel piatto di Napoleone con i gamberi e le uova fritte, dando vita ad un gusto particolare di cui Napoleone si innamorò, chiedendo al cuoco in seguito di cucinarlo più volte per soddisfare il suo palato.
Fonti sitografiche:
- https://ilfattoalimentare.it/pranzo-napoleone-prosciutto.html
- https://www.thrillerstoriciedintorni.it/2020/05/27/a-tavola-con-napoleone/
Scritto da Redazione ProDiGus
Il nostro staff in costante elaborazione e ricerca di informazioni utili e attendibili nel mondo del food&beverage

0 Commenti