L’uovo di Simmia

E’ il poeta greco considerato l’inventore dei carmi figurati: in uno di essi, dispone i suoi versi nella forma di un uovo

L’uovo di Simmia

Questo nuovo appuntamento con la nostra rubrica “Cibo in poesia” si propone in modo diverso dal consueto. Inizialmente eravamo in cerca di un componimento poetico che fosse dedicato all’uovo nel senso gastronomico, per proporvi un contenuto “a tema” per questa settimana che anticipa la Pasqua. Pur non essendo (ancora) riusciti a reperire ciò di cui andiamo alla ricerca (abbiamo ritrovato solo alcune citazioni delle uova di autori celebri, ma non in forma poetica), abbiamo pensato di proporvi la conoscenza di questo particolare carme figurato del poeta Simmia di Rodi (Rodi, 300 a.C. circa – III secolo a.C., considerato l’inventore di questo “divertimento erudito in versi”) in cui le parole (in greco, al momento non abbiamo rinvenuto una traduzione) vengono da lui disposte appositamente a formare il disegno di un uovo. E non solo: il componimento, oltre ad avere il profilo di un uovo, deve essere letto assecondandone la forma. Alla prima riga del componimento segue la lettura l’ultima, poi della seconda e della penultima, della terza e della terzultima, fino ad arrivare al centro dell’uovo.

L’Uovo di Simmia di Rodi

Scritto da Redazione ProDiGus

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