La Via del Miskiglio

Quando la gastronomia diventa socialità: Lamberto Funghi racconta la Basilicata alla scoperta di un'antica farina locale e luoghi da scoprire

La Via del Miskiglio

Nasce nel nord della Basilicata, grazie a quattro comuni della provincia di Potenza - Teana, Fardella, Calvera e Chiaromonte - un nuovo percorso turistico, gastronomico e culturale denominato “La Via del Miskiglio”. 

La farina di Miskiglio ha radici antiche nel territorio della valle del Serrapotamo (PZ), ed è frutto dell’ingegno della comunità locale per fronteggiare la miseria. Il grano e la farina che ne veniva ricavata erano un lusso ad esclusiva fruizione dei proprietari terrieri, mentre i mezzadri, che rappresentavano la maggioranza della popolazione, dovevano arrangiarsi con la quota che gli spettava. Da qui nasce l’idea di aggiungere alla farina di grano quella di fave ed orzo, che fornivano forza per affrontare il lavoro massacrante nei campi.

La nascita della “via del Miskiglio” ha lo scopo di mettere in evidenza proprio l’importanza dello stare insieme. Così come in passato la farina si è unita ai legumi facendo nascere il necessario nutrimento per molte famiglie, allo stesso modo quattro paesi hanno deciso di unirsi per la tutela e la salvaguardia del territorio, creando un nutrimento non più solo gastronomico ma culturale sul quale rilanciare le loro più autentiche tradizioni

Al momento i territori compresi tra Fardella, Chiaromonte, Teana e Calvera sembrano essere gli unici ad aver conservato questo piatto tipico, bene intangibile riconosciuto P.A.T., e non è un caso che in tutti e quattro i comuni valorizzino ogni anno il Miskiglio attraverso numerosi appuntamenti gastronomici e culturali Il cibo tipico diventa un'occasione di convivialità nella quale si scambiano idee, opinioni e usanze. Ma lo scopo che si pone la via del Miskiglio è quello di connettere i quattro comuni e creare una forma di turismo lento, curioso e collegato fra le diverse tappe. In pratica ogni comune, con le sue peculiarità, rimanda il turista al comune adiacente, con uno spirito di squadra e di collaborazione non sempre facile da ottenere nei diversi territori italiani.

Personalmente, dei quattro, grazie ad un progetto di valorizzazione turistica finanziato dalla Regione Basilicata, ho visitato il Borgo di Chiaromonte, nel cuore del Pollino, che conserva l’impianto architettonico medievale. L’attuale centro fu edificato nel IX secolo d.C. dai Normanni. Passeggiando per Chiaromonte si possono vedere alcuni palazzi signorili, Palazzo Donadio e Palazzo Costanza, la Chiesa Madre di San Giovanni Battista - che custodisce al suo interno il corpo del Beato Giovanni da Caramola, converso cistercense del 1300 - il Palazzo Vescovile, il Seminario e il Palazzo di Giura con la sua torre circolare. Sempre passeggiando potete raggiungere la sommità del paese, il monte Catarozzolo, costeggiando l’antica cinta muraria. Giunti in cima è possibile ammirare il magnifico panorama sul Parco del Pollino e sui fiumi Sinni e Serrapotamo.

Ma la vera particolarità del Borgo di Chiaromonte sono le numerose Grotte Cantine, dove ho provato a fare, proprio con la farina di Miskiglio e sotto l’occhio vigile dei locali “Cuochi custodi della Biodiversità”, i Raskatielli, pasta tipica del Borgo di Chiaromonte e della zona del Pollino, da gustare accompagnati dal Guarnaccino, un vino del territorio che deve il suo nome all’Uva a bacca bianca “Guarnaccia”, un pregiato vitigno locale. Durante la visita alle Grotte – Cantine, da qualche anno unite nell’ Associazione Grotte di Chiaromonte, ho scoperto l’altro ingrediente tipico della gastronomia di Chiaromonte, il Sambuco, un arbusto fiorito che qui diventa l'ingrediente principale di molti piatti e da cui si ricava anche un profumato liquore.

 

 

 

 

 

 

Gli ingredienti del miskiglio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Raskatelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prodotti con il sambuco

 

Photo by Lamberto Funghi

Scritto da Lamberto Funghi

Mi occupo di eventi e progetti di valorizzazione del territorio, attraverso iniziative artistiche, enogastronomiche e culturali in spazi non convenzionali. Collaboro con giornali, riviste e radio italiane ed organizzo visite ed incontri dedicati alla valorizzazione del territorio. Dal 2017 ho dato vita alla testata di turismo culturale, enogastronomico ed esperienziale Giroviaggiando (www.giroviaggiandoblog.com). Nell’ambito della stessa, una specifica area, Girogustando, si occupa itinerari enogastronomici. 

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