Siamo primi in Europa per consumo di prodotti ittici, con una media di ben 28kg pro capite consumati ogni anno
Due componenti tanto fondamentali quanto spesso sottovalutate per una ristorazione di successo
Una buona cucina e un servizio impeccabile, contornati dalle luci e i colori giusti, la musica ad un volume adeguato e un’atmosfera che mette a proprio agio: bastano queste parole per descrivere il “ristorante perfetto”? Forse sì, o forse no: dipende dal grado di attenzione ai dettagli del ristoratore.
Se infatti l’apparenza di un ristorante è fondamentale per il suo stesso appeal, non bisognerebbe mai trascurare il fatto che il cliente, una volta al tavolo, non potrà fare a meno di notare, accanto al bello, anche alcuni difetti. E senza trascendere in discorsi scontati sull’ordine e sulla pulizia (che dovrebbero essere semplicemente imprescindibili), oggi vogliamo concentrarci su due elementi fondamentali quanto spesso ancora sottovalutati come strumento concreto per contribuire alla soddisfazione del cliente: il tavolo e la sedia.
Per riflettere sulla loro importanza, non chiudiamo subito gli occhi immaginando un salone delle feste con le sedie imbottite rivestite in raso e i tavoli in legno massiccio, comodo, stabile, imperturbabile a qualsivoglia nostro movimento. Puntiamo piuttosto a ricordare, invece, quella volta in cui non ci siamo goduti un pranzo o una cena fuori “per colpa” di tavoli e sedie.
Siamo certi che ciascuno potrà riportare un’esperienza: dal ristorante in riva al mare con i piedi del tavolo che ballano tutto il tempo al posto di voi e la vostra amata; al tavolino basso che avete trovato in quel locale e vi ha costretto a stare gobbi tutta la sera; e non per ultime le signore, nel profondo del loro cuore, ammetteranno che le sedie dotate di schienale dal profilo rotondeggiante sono da ritenersi pressoché odiose, dal momento che costringono a tenere la propria borsa su un’altra sedia – se non per terra, sotto la sedia stessa.
Tavoli e sedie: un acquisto che ogni ristoratore dovrebbe fare con una certa oculatezza. Partendo dalle dimensioni del locale e dal numero di coperti realmente gestibili su quella superficie, evitare di far ricadere la vostra scelta su certi prodotti solo per motivi di design, o ancora per motivi di prezzo. Comprare un prodotto “bello ma scomodo” o ancora “economico ma poco durevole nel tempo” non rappresenterà altro che un investimento vano, che in alcuni casi estremi potrebbe anche compromettere il successo della vostra attività.
Non è un’esagerazione, soprattutto dal momento che in Italia - salvo situazioni d’investimento da parte di grandi gruppi - i locali adibiti alla ristorazione si fanno di dimensioni sempre più piccole, ora per risparmiare sul costo di acquisto delle mura o su quello d’affitto, ora per assicurarsi di poter gestire il tutto con l’impiego del personale minimo indispensabile, per ottimizzare costi di gestione diventati ormai quasi proibitivi.
Quindi, se già sempre più spesso il cliente si trova a mangiare godendo più frequentemente di una minore privacy - data una crescente vicinanza dei tavoli nei suddetti ambienti ristretti - il colmo è fargli vivere l’esperienza accomodandosi ad un tavolo ed una sedia scomodi. Perché diciamo la verità: il tavolo e la sedia giusti sono quelli che ti fanno “dimenticare” della loro esistenza tale è la loro comodità e tanto sarà naturale lo starvi seduti.
Inoltre, non dimenticate che, se nella sedia il concetto di comodità è qualcosa di facilmente intuibile, anche un tavolo “tecnicamente perfetto” agli occhi del cliente dovrà tener conto della comodità, in questo caso riferita allo spazio che il cliente ha a sua disposizione per la gestione dei complementi per il pasto (bicchieri, bottiglia d’acqua, cestino per il pane) e dei piatti in arrivo dalla cucina. Il consiglio è quello di legare la scelta dei tavoli a quella della mise en place, per evitare che il cliente si ritrovi a mangiare all’interno di piatti da 30cm di diametro in uno spazio di 50 a sua disposizione.
Dunque, così come quando si progetta un menu ci si dovrebbe mettere sempre nei panni del cliente - nell’ottica di stupirlo senza che se lo aspetti - lo stesso processo dovrebbe essere applicato nella scelta del tavolo e della sedia “giusti”, in base alla propria offerta gastronomica, al tempo di permanenza previsionale medio dei clienti ai tavoli e al loro comfort, ma senza trascurarne anche la praticità di gestione da parte vostra, tanto in fatto di materiali di fabbricazione quanto per il loro stoccaggio e movimentazione.
Scritto da Sara Albano
Laureata in Scienze Gastronomiche , raggiunta la maggiore età sceglie di seguire il cuore trasferendosi a Parma (dopo aver frequentato il liceo linguistico internazionale), conseguendo in seguito alla laurea magistrale un master in Marketing e Management per l’Enogastronomia a Roma e frequentando infine il percorso per pasticceri professionisti presso la Boscolo Etoile Academy a Tuscania. Dopo questa esperienza ha subito inizio il suo lavoro all’interno della variegata realtà di Campoli Azioni Gastronomiche Srl, , dove riesce ad esprimere la propria passione per il mondo dell'enogastronomia e della cultura alimentare in diversi modi, occupandosi di project management in ambito di marketing e comunicazione e consulenza per il food service a 360°, oltre ad essere il braccio destro di Fabio Campoli e parte del team editoriale della scuola di cucina online Club Academy e della rivista mensile Facile Con Gusto.
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