Esplorando il celebre formaggio a pasta filata simbolo del patrimonio gastronomico meridionale: il re caciocavallo
“GiraLivenza” ha proposto un meeting tematico dedicato alla scoperta dell’enogastronomia del Veneto orientale: ecco com’è andata
Prosegue a pieno ritmo il percorso di sviluppo e completamento del progetto-itinerario «GiraLivenza» che, terminata la fase propedeutica con il ciclo di appuntamenti business to business tenutosi via webinar lo scorso autunno, è entrato nel secondo stadio volto a dare visibilità su scala nazionale ed europea alle iniziative, le peculiarità agroalimentari e gli itinerari ecosostenibili che possono caratterizzare le proposte turistiche sul Basso Livenza.
Giovedì 18 marzo 2021 ha avuto luogo il meeting tematico a carattere enogastronomico, svoltosi on-line e organizzato dalla condotta SlowFood del Veneto Orientale e dai collaboratori veneti della guida SlowWine, cui hanno partecipato un gruppo di circa 50 esperti di settore, giornalisti e influencer di tutta Italia, tra cui anche Fabio Campoli e Patrizia Forlin, in qualità di rappresentanti della testata online Promotori di Gusto e della rivista mensile Facile Con Gusto.
L’incontro è stato dedicato alla degustazione guidata e ragionata de «I Sapori della Livenza», che ciascun partecipante ha potuto condurre in prima persona attraverso la recezione un kit di prodotti d’eccellenza locali. Presenti anche i sindaci e amministratori dei comuni aderenti al progetto Giralivenza che hanno ribadito il sostegno di iniziative a ridotto impatto ambientale e l’impegno nel rafforzare ricettività ed ospitalità locali, nonché del direttivo VeGAL (presenti Giancarlo Pegoraro e Paolo Ziliotto) ad annunciare l’ormai prossimo completamento dell’App dedicata.
Matilde Visentin, fiduciaria della condotta Slowfood, ha illustrato attività e finalità di quella che è il cuore del progetto per quanto riguarda gli aspetti eno-gastronomici: la «Comunità del cibo dei pescatori e ristoratori del Bisàt della Livenza», riconosciuta personalmente da Carlo Petrini nel 2018 in occasione del congresso nazionale «Slow Food» a Montecatini Terme.
L’avvio dell’incontro è avvenuto attraverso la ricetta del territorio che rappresenta la commistione terracquea per antonomasia, il «bisàt in umido coi àmoi» (a base di anguilla, preparato dalla cucina dell’Osteria «Da Ninetta» di Annone Veneto), sposato con la polenta ottenuta una varietà di mais tipica del territorio, ovvero il «Rosso di San Martino» (coltivato e macinato dall’azienda agricola Massimo Pasquon di Torre di Mosto).
La degustazione di questo piatto di fiume è stata poi seguita da quella di un piatto di terra che incarna l’arte norcina e contadina autoctona, il «linguàl», caratteristico cotechino con inserti di lingua di maiale (realizzato dalla macelleria Ivano Calgaro di Pramaggiore). Si è concluso in dolcezza con l’assaggio dei prodotti dolciari nati espressamente per celebrale l’anguilla del fiume Livenza, i biscotti «Bisatèi» (creazione originale del panificio e pasticceria «Cella» di Torre di Mosto).
I collaboratori di Slow Wine hanno provveduto a guidare negli abbinamenti enologici proposti: nello specifico, sono stati presentati il Lison classico D.O.C.G. «150» e il Malbec I.G.P. Trevenezie dell’azienda agricola «Borgo Stajnbech» di Pramaggiore, il «Vin da Mar Querini» rosato di uve a bacca rossa dell’azienda agricola biologica «Piazza Antonio, Giorgio e Stefano» di Annone Veneto e il Refosco dal peduncolo rosso D.O.C. Lison-Pramaggiore della cantina «La Frassina» di Caorle.
Importanti spunti e attestazioni sono emersi dall’incontro, quali l’affinità con alcune specialità culinarie del Beneventano (anguilla e insaccati di maiale in primis) e il riconoscimento che, nonostante quella del «Bisàt della Livenza» risulti una «Comunità del cibo» di recente creazione, questa venga già segnalata come una delle realtà più ricche e variegate dal punto di vista della caratterizzazione enogastronomica, potendo vantare un cospicuo ventaglio di produzioni locali di qualità in grado accontentare i palati più esigenti.
Fabio Campoli e Patrizia Forlin sono stati davvero entusiasti della qualità dei prodotti degustati, delle storie e dei racconti condivisi, ma soprattutto si complimentano con l’intera organizzazione per l’iniziativa intrapresa, che si colloca perfettamente nel moderno concetto di “phygital” e guida in modo nuovo, moderno e attento alla diffusione della vastissima cultura enogastronomica italiana attraverso una conoscenza tangibile e guidata delle migliori specialità.
L’incontro si è concluso con il proposito di organizzare, non appena sarà possibile farlo in piena sicurezza, una visita collettiva alla scoperta dei percorsi ciclabili e degli itinerari nautici del «GiraLivenza» impreziosita da un pranzo all’aria aperta con i prodotti locali. .
Guarda il video di Giralivenza, la Greenway sul fiume Livenza:
Scritto da Redazione ProDiGus
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