Troppi fritti!

Per chi li consuma tutti i giorni, aumentano in modo conclamato i rischi per la salute

Troppi fritti!

Pesce e pollo fritto sono pietanze sempre più diffuse da parte a parte del pianeta: eredità il primo della tradizione anglosassone, e il secondo di quella americana, hanno conquistato il cuore (o forse sarebbe meglio dire la gola) del pubblico internazionale grazie alla loro golosità e croccantezza, generata dal fatto che si tratta di prodotti rigorosamente cotti in immersione in abbondante olio bollente

In America, il National Center for Health Statistics stima che il cittadino medio consumi un alimento fritto almeno una volta al giorno. E dal momento che la tendenza sta prendendo sempre più piede anche in altri paesi del mondo, gli epidemiologi dell’Università dell’Iowa hanno pensato bene di iniziare a studiare gli effetti sul corpo e sulla salute umana in seguito a questi comportamenti alimentari. 

Il loro studio recentemente pubblicato sul British Medical Journal suggerisce che il consumo regolare di fritti – soprattutto se, appunto, a base di pollo e pesce – sarebbe associato ad un aumento generale del rischio di morte, riconducibile in particolare alla maggior probabilità del verificarsi di eventi legati alle patologie cardiovascolari. 

I ricercatori si sono concentrati sull’analisi delle abitudini alimentari di circa 107.000 donne, mettendo il luce che, anche dopo aver introdotto numerosi elementi correttivi (per esempio sullo stile di vita, l’abolizione del fumo e dell’alcol ecc.), le donne che mangiavano alimenti fritti almeno una volta al giorno mostravano un aumento del rischio di morte dell’8% rispetto a chi non ne consumava mai.

Andando poi ad analizzare i tipi di alimenti fritti consumati, è risultato che il consumo di pollo fritto una volta alla settimana si associa a un rischio di morte – per qualsivoglia causa – superiore del 13% rispetto a chi non ne consuma. Per pesce e molluschi vari, invece, si scende al 7%. 

Tuttavia, come gli autori stessi della ricerca fanno notare, negli studi osservazionali non si può dimostrare l’esistenza di un nesso tra causa ed effetto, ma solo la contemporanea presenza di due fenomeni: in teoria, l’aumento di decessi potrebbe essere dovuto a una qualunque altra causa presente, in maniera casuale, solo in chi mangia fritti regolarmente.

Inoltre, questi risultati vanno nella stessa direzione di altri che già in precedenza hanno sottolineato lo stretto legame tra consumo di fritti e aumento di obesità e diabete 2.


Fonte: Il fatto alimentare

Scritto da Redazione ProDiGus

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