La cucina impudica, La cuoca di Buenaventura Durruti, La cuoca rossa
Combattono il colesterolo, l’artrite e sono ottimi nelle insalate, ma anche fritti! Conosciamoli meglio
Nutrirsi bene è importante per tante ragioni, prima tra tutte l’equilibrio psico-fisico dell’organismo. Le erbe possono rappresentare un valido aiuto nel caso di piccoli malanni di stagione, e spesso sono alla base di preparati che servono ad integrare l’alimentazione quotidiana. I germogli di alfalfa, per esempio, sono ottimi dal punto di vista nutrizionale. Il loro contenuto in proteine può infatti raggiungere il 36%, e nella pianta sono presenti gli otto enzimi fondamentali per la digestione.
Alfalfa è un termine arabo che significa “padre di tutti i cibi”, e indica l’erba medica, pianta di origine armena dalla storia lunga secoli. La medicina tradizionale cinese e persiana l’ha adottata duemila anni fa e da allora la impiega per curare i disturbi intestinali e trattare la ritenzione idrica, oltre che per alcune patologie che colpiscono i cani e i gatti.
I germogli di alfalfa sono ricchi di vitamine A, C, D, E, K, PP e del gruppo B. Sono inoltre ricchi di sali minerali, quali il calcio, il fosforo, il potassio, il magnesio, il ferro e il selenio. Grazie a questi elementi l’alfalfa è considerata un buon ricostituente, ma viene utilizzata anche per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo LDL, cioè quello cattivo; per trattare l’ulcera, per combattere i reumatismi e per prevenire l’artrite.
Naturalmente nessuna di queste patologie può essere curata semplicemente mangiando germogli di alfalfa o ingerendo integratori alimentari che ne contengono i principi attivi. E’ sempre un errore ricorrere a cure fai da te. Recarsi invece dal medico, in presenza di sintomi di qualsiasi genere, è sempre la strada maestra. Sta a lui infatti, sulla base di quanto riferito dal paziente, procedere con gli esami, se il caso lo richiede, per effettuare una diagnosi e pianificare una cura.
I germogli di alfalfa possono essere comunque consumati in tranquillità, come ingredienti nelle insalate miste. Crudi, infatti, mantegono pressocchè inalterate le loro proprietà, ma cuocerli non è un errore. Sbollentati, fritti, stufati, a zuppa o nelle frittate, il loro sapore dolce e delicato incontra il gusto di molti, mentre i suoi effetti benefici sono un comfort per il pensiero, soprattutto quello di chi vuol mangiare sano.
Fonte: Cure Naturali
Scritto da Redazione ProDiGus
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