Il 30 maggio appuntamento al Teatro Ghione di Roma tra musica e cucina con Giandomenico Anellino e Fabio Campoli ospite speciale
Una poesia di François Rabelais che vive anche in un calligramma dove le parole compongono la figura centrale della bottiglia
La diva bottiglia
O
bottiglia
tutta piena
di misteri,
d’un’orecchia
ti vo’ sentire:
tu non differire
il motto a profferire
dal qual pende il mio cuore!
Tutto quel divino e nettareo liquore
che sta ne’ tuoi bei fianchi rinchiuso:
Bacco, che fu dell’India il vincitore,
tiene in serbo ogni verità.
Vino tanto divin, da te ben lunge stanno
ogni bassa vergogna e ogni inganno,
sempre sia lieta l’alma di Noè,
che di te ci ha fatto il dono.
Dimmi quel motto, ti prego,
che mi toglierà di pena.
Così mai non si perda
goccia alcuna di te, sia bianca o nera,
o bottiglia
tutta piena
di misteri.
Di François Rabelais, tratto da Gargantua e Pantagruel, tr. di Augusto Frassineti, Sansoni Firenze 1980
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