In arrivo anche in Italia l’“hamburger sintetico”, ma produttori e scienziati danno già lo stop
C’è un nuovo modo per risparmiare se si vuol mangiare del sushi: arrivano piatti e coppette take away con i suoi “scarti” di produzione
Sushi: se molti credevano fosse solo una moda passeggera, la “tradizione italiana” di andare a mangiarlo in ristoranti sorti (e che ancora continuano a sorgere) come funghi anche a distanza di meno di un isolato l’uno dall’altro soprattutto nelle nostre più grandi città è oggi una concreta realtà.
L’indice di gradimento sale, complici anche le correnti di “pensiero dietetico orientale” e alcune trend activities del momento, tra le quali c’è sicuramente l’innalzamento dell’attenzione e dell’interesse giovanile nei manga giapponesi e più in generale per un mitico fascino nutrito nei confronti della cultura giapponese in genere e delle sue innumerevoli tradizioni e usanze da scoprire (e per alcuni anche propriamente da adottare).
E se ci fosse qualcuno che ancora crede che concedersi un piatto di sushi continuerà ad essere pur sempre un lusso per pochi, soprattutto pensando al suo prezzo medio d’acquisto, ebbene dovrà ricredersi. E in questo caso non stiamo parlando di soluzioni scontate come il fai-da-te domestico o la più economica frequentazione dei ristoranti all you can eat (molto carenti in fatto di qualità delle materie prime): l’ultima trovata commerciale del mondo sushi prende il nome di forgotten ends.
In inglese naturalmente suona molto meglio che in lingua italiana, ove la traduzione letterale sarebbe qualcosa del tipo “parti finali dimenticate”. Eppure è proprio ciò di cui si tratta, ossia ritagli e parti terminali avanzate dalla lavorazione dei “rotoli” di sushi di vario genere (futomaki, uramaki, temaki etc.), mescolati e inseriti in piatti o in vaschette d’asporto come si trattasse di “insalate di sushi scomposto”.
Noi l’abbiamo trovata (e provata) per la prima volta due mesi fa all’interno di una nota catena di supermercati italiana con area interna dedicata alla preparazione espressa del sushi in vendita: solo 3,95 euro per una porzione non troppo bella da guardare, ma insospettabilmente gradevole da mangiare (e che è decisamente bastata a saziarci). A parte alcuni post sui canali social, sul web non ci sono ancora molti articoli dedicati a questo “nuovo prodotto”, ma l’idea pare essere partita dalla catena di franchising Sushi Daily nell’ottica di promuovere la sua politica anti-sprechi e incentivare la sostenibilità della propria offerta. Che dire: un’ottima soluzione per ricordarci di far bene al pianeta (e anche perchè no al portafoglio) guardando “oltre” l’aspetto esteriore di una pietanza in vendita.
Photo by Sara Albano
Scritto da Sara Albano
Laureata in Scienze Gastronomiche , raggiunta la maggiore età sceglie di seguire il cuore trasferendosi a Parma (dopo aver frequentato il liceo linguistico internazionale), conseguendo in seguito alla laurea magistrale un master in Marketing e Management per l’Enogastronomia a Roma e frequentando infine il percorso per pasticceri professionisti presso la Boscolo Etoile Academy a Tuscania. Dopo questa esperienza ha subito inizio il suo lavoro all’interno della variegata realtà di Campoli Azioni Gastronomiche Srl, , dove riesce ad esprimere la propria passione per il mondo dell'enogastronomia e della cultura alimentare in diversi modi, occupandosi di project management in ambito di promozione, eventi e consulenza per la ristorazione a 360°, oltre ad essere referente della comunicazione on e offline di Fabio Campoli e parte del team editoriale della scuola di cucina online Club Academy e della rivista mensile Facile Con Gusto.

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