Scarti…di moda

Dai residui di lavorazione dell’uva nasce un nuovo tessuto, ideato da una start up del Trentino

Scarti…di moda

Chi l’avrebbe mai detto che prima o poi sarebbe giunto il momento in cui ci saremmo vestiti di… scarti alimentari? Un’idea a dir poco geniale, come quella della start up trentina Vegea, che propone un nuovo prodotto al mercato della moda, ovvero tessuti vegetali ottenuti dagli scarti della lavorazione dell’uva. Una vera innovazione che ha portato Vegea sotto i riflettori di Chivas Venture 2018, contest internazionale per realtà innovative.

La start up ha sviluppato collaborazioni con diverse distillerie sul territorio nazionale, e vanta oggi anche importanti collaborazioni internazionali, ad esempio quella con la H&M Foundation. Alcuni prototipi dei tessuti a base di uva sono stati inoltre esposti al Victoria & Albert Museum di Londra, nonché nell’ambito dell’evento nazionale “Italia. La bellezza della conoscenza”, promosso da Ministero degli Esteri e CNR.

VegeaTextile vuole chiaramente contribuire alla diminuzione dell’impatto ambientale e sociale dell’industria del tessile attraverso l’impiego di materiali 100% naturali e rinnovabili. Soprattutto dal momento che in Italia le possibilità di produzione di questo nuovo tessuto sarebbero notevoli: con oltre 55 milioni di ettolitri di vino prodotti ogni anno, il Bel Paese è il più grande produttore mondiale... anche dei relativi scarti, comprendenti bucce, semi e raspi, dall’elevato potenziale di riutilizzo e valorizzazione.

L'eco-fabric made in Trentino per ora è stato realizzato e brevettato su scala di laboratorio. Ma quale sarà il prossimo passo? “Siamo pronti a espandere le collaborazioni con la rete vitivinicola a livello europeo, portare avanti la ricerca e sviluppo e ampliare la rete commerciale” ha spiegato il direttore della start up.


Fonte: TrentoToday

Scritto da Redazione ProDiGus

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