La rubrica dei “buoni da leggere” continua con il saggio di un’esperta della civiltà francese
Ecco le curiose tradizioni dal mondo per augurare ai single di trovare l’amore attraverso rituali a tutto food
Dopo il trionfo del doppio, della coppia, di tutto ciò che è per due, ecco finalmente il 15 febbraio. Il calendario ricorda solennemente i Santi Faustino e Giovita (fratelli, martiri e patroni della Diocesi di Brescia) ma in chiave decisamente più pagana e giocosa ricorre la giornata dedicata ai single, ovvero a chi l’amore ancora non lo ha trovato o ne è affannosamente alla ricerca.
La giornata dedicata al singolo fa la sua comparsa proprio agli inizi del XXI secolo, nell’era dell’individualismo, in cui l’egocentrismo sembra essere un valore, eppure il paradosso è proprio quello della festa di chi è single, non sempre per scelta, e che attende di trovare ancora la propria anima gemella.
Chi è in cerca dell’amore sicuramente ben conosce la tradizione di Faustino e sa perché la storia di questo giovane sia stata legata solitamente ai non innamorati. Da una parte, la spiegazione pare essere legata proprio al nome Faustino, dal latino faustus, cioè propizio (chi è alla ricerca di un compagno/a di vita potrebbe incontrarlo proprio in questa giornata fortunata); dall’altra, si narra che il giovane desse la possibilità alle fanciulle dell’epoca di incontrare il loro futuro fidanzato, divenendo così un “promotore” dell’amore, portando buona sorte a chi ne era in cerca.
L’amore accomuna imprescindibilmente tutti i popoli, ma anche nel caso dell’essere single c’è grande diversità nelle tradizioni che animano questo giorno e vedono la messa in atto di diversi rituali, non di meno legati al cibo.
Così in Danimarca è tradizione antica quella di cospargere di spezie i giovani ancora single (cannella per i non innamorati né sposati di 25 anni, pepe per quelli che non lo sono ancora a 30). La tradizione risale addirittura al XVI secolo quando i commercianti danesi di spezie, in viaggio per lunghi periodi, non avevano tempo di dedicarsi alla ricerca dell’amore e rimanendo soli per il resto della vita venivano chiamati pebersvends (tizi di pepe). Cospargere questi giovani single con le spezie era un modo per schernirli pubblicamente prospettando loro una vita da soli, per sempre.
Scansonata la tradizione austriaca riservata ai giovani uomini trentenni in cerca dell’amore, cui gli amici preparano un assurdo outfit con cui andare in giro vendendo gli oggetti più svariati (anche cibi); una sorta di rito portafortuna per la ricerca dell’anima gemella.
Decisamente più gastronomica la tradizione malesiana delle giovani donne di scrivere il proprio numero di telefono sulle arance prima di gettarle nel fiume più vicino. Con questo rito ci si augura che l’uomo dei propri sogni raccolga dal fiume l’arancia con il numero giusto per dare inizio ad una vera storia d’amore. Tale è l’aurea di fortuna che ricopre queste “arance dell’amore” che i rivenditori le raccolgono per rivenderle direttamente nei mercati.
Ancora legata al cibo è la tradizione armena che vuole i single si cibino di pane salato sfornato da una donna di mezza età felicemente sposata: questo rito propizierebbe il sogno del futuro partner d’amore.
Scritto da Viviana Di Salvo
Laureata in lettere con indirizzo storico geografico, affina la sua passione per il territorio e la cultura attraverso l’esperienza come autrice televisiva (Rai e TV2000). Successivamente “prestata” anche al settore della tutela e promozione della salute (collabora con il Ministero della Salute dal 2013), coltiva la passione per la cultura gastronomica, le tradizioni e il buon cibo con un occhio sempre attento al territorio e alle sue specificità antropologiche e ambientali.
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