Un legame antico quanto fortemente simbolico
Di anoressia soffrono anche i ragazzi: un problema spesso sottovalutato e oggetto di pregiudizi da parte degli stessi medici
L’anoressia è una malattia molto pericolosa e colpisce indiscriminatamente persone di entrambi i sessi. Fino a poco tempo fa era considerata una patologia tipicamente femminile; le ultime statistiche restituiscono invece un quadro diverso.
In Italia, le persone affette da anoressia sono circa tre milioni; ogni quattro donne, si ammala un uomo. È di pochi giorni fa la notizia della scomparsa, a vent’anni, di Lorenzo, un giovane che ha lottato per anni con il male, purtroppo perdendo la vita. A parlare per lui, sono adesso i suoi genitori che denunciano la condizione di solitudine e di abbandono nella quale si sono trovati durante la malattia del figlio. “Le strutture pubbliche non sono attrezzate ad accogliere questo genere di pazienti”, è il messaggio che diffondono attraverso le trasmissioni televisive e le interviste rilasciate alla stampa.
Gli specialisti dell’Associazione medici endocrinologi (AME) avvalorano, in qualche modo, le dichiarazioni dei genitori di Lorenzo. Già prima della diffusione di questa notizia, avevano sottolineato come i pazienti di sesso maschile colpiti dall’anoressia ricevessero diagnosi più tardive rispetto alle donne. Questo avverrebbe perché i ragazzi hanno difficoltà a rivolgersi all’Asl e ai centri specializzati e la mancanza di tempestività nella diagnosi influisce negativamente sul buon esito del percorso di cura. Anche i medici avrebbero, secondo l’AME, un pregiudizio diagnostico di genere. L’età più colpita dall’anoressia è quella adolescenziale: 14-15 anni; ma esistono casi ancora più precoci, di soggetti che manifestano il disturbo già a nove anni.
Nei maschi, l’ossessione per la forma fisica può manifestarsi in maniera diversa rispetto alle loro coetanee: per esempio, possono dedicarsi compulsivamente ad un’attività sportiva. Il problema è che non esistono dei centri di diagnosi e cura adatti ad accogliere pazienti di sesso maschile, come gli stessi medici sottolineano, e non si è ancora provveduto a classificare i segni, i sintomi della malattia, che non sono esattamente gli stessi che compaiono nelle ragazze.
I genitori di Lorenzo Seminatore hanno pronunciato parole dure, nei confronti del sistema sanitario. “Somministrare flebo per integrare il potassio e mandare a casa i ragazzi, senza una strategia da mettere in atto, un percorso terapeutico, un monitoraggio costante, è totalmente insufficiente”. Ricordiamo che l’anoressia è un grave stato morboso che induce le persone che ne sono affette a non alimentarsi.
Scritto da Redazione ProDiGus
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