Colesterolo nelle carni

Gli studi aumentano e dimostrano che non c’è alcuna differenza tra carni rosse e bianche in merito agli effetti sui grassi ematici

Colesterolo nelle carni

Aumentano gli studi sul rapporto tra salute e alimentazione. Da quelli pionieristici ai più recenti, dimostrano tutti, senza possibilità di errore, che esiste una stretta relazione tra il tipo di dieta che si segue e determinate patologie

Una recente ricerca, avviata dagli esperti del Children’s Hospital Oakland Research Institute dimostrerebbe che la carne contribuisce in maniera decisiva all’aumento del colesterolo nel sangue. Fin qui, niente di nuovo. La vera notizia è che il risultato non cambia, che si mangi carne rossa o bianca.

Lo studio americano farebbe dunque crollare un’antica credenza: quella secondo la quale le carni bianche influiscono meno negativamente rispetto a quelle rosse, sulla salute delle arterie. Si è sempre pensato che pollo e tacchino, così come il maiale non favorissero, l’accumulo di colesterolo.

Evidentemente una “falsa certezza” alla quale si aggrappano gli amanti di involtini e polpette, che viene ora smascherata proprio dalla ricerca di Oakland, pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition.

In realtà i risultati dello studio hanno stupito gli stessi medici, che evidentemente si aspettavano altre conclusioni. La sperimentazione è stata condotta coinvolgendo un certo numero di persone, alle quali sono state somministrate quantità differenti di carne (bianca e rossa) e verdure. Consumi delle stesse quantità di proteine vegetali e animali hanno dato risultati decisamente diversi. Gli effetti sul colesterolo delle carni, bianche o rosse, sono identici, quando i livelli di grassi saturi sono equivalenti.

Ingerire eccessive quantità di grassi saturi, come si sa, contribuisce ad aumentare nel sangue le particelle di colesterolo LDL. Quello cattivo, per intenderci. Certo si tratta delle particelle grandi, che sono legate alle malattie cardiovascolari in misura minore, rispetto a quelle più piccole di LDL.

In ogni caso i risultati dello studio americano gettano luce sul legame tra il consumo di carne (a prescindere dal tipo) e i livelli di colesterolo nel sangue, ma non dicono nulla circa le malattie cardiache.

Attenzione quindi a non farsi impressionare. E’ bene tenere sotto la soglia dei 200 il colesterolo totale, evitando di mangiare troppa carne, salumi compresi. Ma una polpetta ogni tanto e una bistecca alla settimana, per chi gradisce questi piatti, non vanno assolutamente demonizzate.


Fonte: Notizie Scientifiche

Scritto da Redazione ProDiGus

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