Buccia della frutta: si o no?

Sbucciarla o mangiarla integra? Questo è il dilemma

Buccia della frutta: si o no?

C’è chi ne fa una questione di scelta per la propria salute, chi di puro gusto, ma di certo a ciascuno di noi sarà capitato di essere colti dal noto dilemma, quando ci troviamo tra le mani un buon frutto: sarà meglio mangiarlo con la buccia o senza

Una cosa è certa: la buccia dei frutti, in base ai nutrienti contenuti naturalmente al suo interno, fa bene alla salute.

Nel caso degli agrumi, porta all’assunzione dei loro preziosi oli essenziali, che oltre al profumo impareggiabile sono dotati di proprietà antisettiche, depurative, antinfiammatorie nonché calmanti. Inoltre spesso è proprio nella buccia che sono contenute le vitamine, i minerali e le preziose molecole antiossidanti, dai carotenoidi delle albicocche, ad antociani e tannini dei mirtilli, dell’uva e delle prugne.

La buccia di tutti i frutti è inoltre ricca di fibra, che aiuta a favorire il transito intestinale, abbassare il colesterolo e controllare la glicemia, nonché ad aumentare il senso di sazietà. 

D’altra parte, purtroppo, è impossibile sottovalutare l’aspetto secondo il quale all’interno della buccia si annidino sostanze tossiche, che costituiscono i residui dei prodotti chimici utilizzati in tutte le colture intensive.

Non a caso si consiglia sempre di lavare accuratamente la frutta prima di mangiarla, ma questa pratica si dimostra spesso utile ma non sufficiente all’eliminazione dei residui tossici. 

La risposta al problema? 

Acquistare frutta biologica, benché non sempre facile da reperire e soprattutto ancora oggi venduta a prezzi elevati.

Una volta deciso se sbucciarla o meno, non ci resta che mangiare la frutta!

Ed anche in questo caso sono importanti alcune accortezze: al fine di conservare intatte tutte le  proprietà nutritive del frutto, una volta tagliato, sbucciato o comunque aperto, si consiglia di mangiarlo subito per mantenerne intatte le proprietà.

Anche la macedonia, andrebbe preparata e consumata al momento, poiché conservandola si va incontro a processi di  ossidazione e denaturazione dei nutrienti. 

Scritto da Redazione ProDiGus

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