Annona: tropicale…o calabrese?

Tra i frutti esotici che consumiamo, l’annona ha un posto speciale nel cuore dei calabresi, che li coltivano con sempre più successo

Annona: tropicale…o calabrese?

Per gli antichi romani il termine annona identificava il complesso delle rendite dello Stato, in denaro o in natura. Per i calabresi e le popolazioni tropicali, l’annona (u nonu, secondo il lessico dei più anziani) è comunque una ricchezza, ma rigorosamente sotto forma di frutto.

Tra i più gustosi al mondo, esso vanta (come tanti suoi parenti dei tropici), ottime proprietà antiossidanti. Ha la forma di un pompelmo e una polpa decisamente zuccherina, quindi appetitosa.

La pianta dell’annona cherimola è originaria dell’America Latina ed è presente nelle regioni dell’Africa del Sud. A coltivarla in Italia sono gli appassionati e temerari produttori di frutta dei dintorni di Reggio Calabria.

Un’area dal clima particolarmente mite e quindi favorevole a questo genere di coltivazioni. I semi di questi frutti sono grandi quanto quelli dell’anguria e non sono considerati commestibili; ingerire cento grammi di polpa di annona equivale ad assumere circa 78Kcal. I suoi valori nutrizionali quindi, l’avvicinano alle mele e alle pesche.

Una delle caratteristiche forse più interessanti di questo frutto dal gusto tropicale è rappresentata da un polifenolo presente tra i suoi antiossidanti. Si chiama annonacina e sarebbe in grado di proteggere il sistema nervoso e quello cardiocircolatorio, dai radicali liberi dell’ossigeno. Il polifenolo in questione avrebbe anche poteri anticancro, ma nessuno studio scientifico lo ha finora confermato.

Quanto al suo impiego in cucina, l’annona si presta alle preparazioni più diverse: è un perfetto ingrediente per le macedonie, per le insalate, può essere la base per un dessert dal gusto esotico, e lo si può impiegare anche per preparare centrifughe e frullati. Tutte ottime soluzioni in un periodo dell’anno, come quello in corso, segnato dalle alte temperature e da proibitive percentuali di umidità.

L’annona può essere consumata anche appena colta, preferibilmente entro cinque o sei giorni. Se siete allergici ai frutti tropicali (anche solo uno dei tanti disponibili), fate però attenzione. Sperimentare è bene, sfidare la sorte assolutamente no.


Fonte: Donna Moderna

Scritto da Redazione ProDiGus

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