Le ragioni del rifiuto occidentale e la teoria del foraggiamento ottimale
È dal proprio aspetto estetico generale che partono molti conflitti interni per coloro che soffrono di disturbi alimentari
CONOSCERE, AFFRONTARE, VINCERE I DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE
Per vivere in armonia il rapporto con cibo, corpo, emozioni
Anoressia, Bulimia…e non solo
Il corpo è il luogo dove viviamo le nostre emozioni e con il quale abitiamo il mondo e ci relazioniamo con gli altri. Il corpo ha incisa la memoria delle nostre esperienze. Il corpo è la “casa” della nostra persona, è la “casa” della nostra interiorità, dei nostri sentimenti, delle nostre pulsioni, del nostro sé più profondo.
Il corpo e la sua costruzione passano anche dall’approvazione altrui, dagli standard culturali e l’adolescenza è la fase dello sviluppo in cui la trasformazione del corpo, caratterizzata da cambiamenti fisici, intellettivi, affettivi e sociali profondi, può portare crisi, insicurezze, forte senso di inadeguatezza, paura del giudizio altrui e ricerca continua di rassicurazioni.
Il corpo, nello scenario storico – culturale di una società sempre più dell’apparenza, diventa un “oggetto” da esibire o una “prigione” nella quale nascondersi. Si cade facilmente nelle trappole di un mondo apparentemente “perfetto” e il bisogno di accettazione e approvazione rischia di far perdere di vista se stessi e il proprio valore, nella diversità e unicità, data più che mai dalle “imperfezioni”.
È importante far comprendere, specialmente ai più giovani, che il proprio corpo va apprezzato e valorizzato ed è importante conoscere il suo funzionamento psicomotorio per utilizzarlo al meglio, ma senza idealizzarlo: non esiste il corpo giusto o il corpo perfetto. La bellezza è armonia psico-fisica ben oltre il peso o l’età. Quando l’armonia tra psiche e corpo si spezza tutto il nostro vivere è compromesso nell’impossibilità di esprimersi pienamente e in libertà.
Il corpo si riempie e si svuota, si scolpisce con duri esercizi fisici o si trascura, diventa una prigione o “la protezione” dal mondo, viene maltrattato o idolatrato, usato per esprimere il proprio dolore e l’insopportabile vuoto interiore. Le “ferite del profondo” gridano attraverso il corpo: gli episodi di autolesionismo, sono una delle forme di ribellione contro il “male di vivere” anche per non sentire il dolore dentro; ma le stesse cicatrici, visibili e invisibili, se curate, possono diventare “punti di forza”, di liberazione e di rinascita. La cura ed il recupero possono ridare al corpo vissuti di serenità e di benessere.
I testi del presente articolo hanno finalità esclusiva di consultazione e informazione e non sostituiscono il alcun modo il parere, la diagnosi o l’intervento del medico.
Fonte: Ministero della Salute
Scritto da Nadia Accetti

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