Ognuno è artefice della propria polpetta: ecco qualche pillola della sua storia scovando le tracce delle prime ricette
Non solo i cambiamenti fisici, ma anche tanti comportamenti possono aiutare a riconoscere la sussistenza di un problema con il cibo e intervenire
CONOSCERE, AFFRONTARE, VINCERE I DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE
Per vivere in armonia il rapporto con cibo, corpo, emozioni
Anoressia, Bulimia…e non solo
Valutare i primi sintomi dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione può essere difficile, e spesso anche chi arriva allo specialista, la maggior parte delle volte sollecitato da altri, tende a negare di avere il problema e riferisce di essere stato “costretto” da parenti o amici definiti “esageratamente preoccupati”.
Il confine tra quella che può essere considerata un’innocua attenzione per la dieta e per le forme del corpo (specialmente nei giovani) e l’insorgere di una malattia non è sempre facile da stabilire. Possono iniziare a destare attenzione ripetute visite al bagno dopo pranzo. Ma nello stesso contesto, anche il presentarsi di un nuovo interesse per la cucina o di un’attività fisica eccessiva possono rappresentare altri indizi importanti.
I primi “indizi-sintomi” che meritano attenzione sono l’oggettivo, drastico cambiamento del regime dietetico, la repentinità con cui questo viene messo in atto e la tenacia con cui viene portato avanti. Accade spesso che tutto abbia inizio con una “semplice” dieta fai da te o con l’adesione a modelli alimentari non tradizionali che rappresentano in realtà una giustificazione per ridurre l’introito alimentare.
Quali sono i segnali di emergenza?
• Il tono dell’umore diviene instabile, il pianto frequente, la rabbia elevata, la tensione familiare cresce e la comunicazione risulta problematica;
• Riposo notturno disturbato con vera e propria insonnia.
• Pensieri suicidari, atti dimostrativi o comportamenti autolesivi, come infliggersi ferite o ustioni, ma più spesso graffi, escoriazioni, bruciature e simili
• Aritmie cardiache o dolori al torace, forti dolori addominali
• Perdite di coscienza, svenimenti
• Difficoltà respiratorie, stanchezza
• Gonfiori alle gambe (edemi), sensazioni di formicolio (parestesie)
È inoltre molto importante che al giorno d’oggi i genitori pongano attenzione all’utilizzo che i figli fanno del web. Anche un cambiamento nell’utilizzo del web può rappresentare uno di quei segnali che stanno ad indicare un potenziale esordio del Disturbo della Nutrizione e dell’Alimentazione.
In particolare si può osservare:
• Aumento del tempo passato su siti e social, volto soprattutto a guardare le fotografie di ragazze/i ritenuti modelli estetici, ma anche un confronto ossessivo delle proprie fotografie con fotografie di coetanei
• Ricerca su social di immagini riguardanti soprattutto cibo o modelli estetici volti alla magrezza o alla perfezione
• Aumento delle ricerche nel web di informazioni sul contenuto calorico degli alimenti, sulle diete, sugli esercizi fisici volti alla perdita di peso
• Pubblicazione di foto che documentano cambiamenti corporei o dei pasti consumati al fine di documentare il controllo sul cibo
• Appartenenza a chat, community e gruppi di discussione di cui fanno parte altre persone, per lo più sconosciute, in cui si parla del controllo del cibo e del peso
• Ricerca ossessiva di fotografie o ricette di alimenti altamente desiderabili e gustosi, che però vengono solo osservati o cucinati per altre persone
Come cambia lo stile di vita in presenza di un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione?
• La dieta, il peso, il cibo, la cucina diventano l’argomento centrale di ogni discussione
• Il controllo del peso diventa compulsivo, la persona sale sulla bilancia più volte al giorno, oppure la stessa viene evitata con paura
• Uso improprio di farmaci che si pensa siano utili per il controllo del peso
• La funzione e la regolarità dell’intestino diventano delle vere “fisse”; in relazione a ciò è frequente l’uso improprio di lassativi, farmaci o integratori alimentari legati alla funzionalità intestinale
• Senso di benessere e aumento dell’autostima quando si riesce a seguire la dieta; al contrario sensi di colpa quando si ritiene di aver mangiato troppo o in modo scorretto
• Tendenza ad evitare le situazioni conviviali con la famiglia o gli amici
• Tendenza all’isolamento sociale e familiare; la persona trascura e abbandona gli amici, non partecipa alle abituali attività sociali come feste, compleanni, ecc.
• Impegno in un’intensa attività fisica anche a scapito di interessi precedenti: la persona è sempre attiva e tollera con difficoltà i tempi vuoti
• La persona diventa nervosa se per qualsiasi motivo viene disturbata la sua programmazione del pasto e dell’attività fisica
• La persona si lamenta del freddo e si veste in maniera più pesante del necessario, o si veste molto più leggera del necessario per aumentare il dispendio energetico
• Aumenta l’ansia per le prestazioni scolastiche/lavorative con tendenza a voler essere perfetti (anche un voto ottimo se non è il massimo può essere vissuto con sentimento di sconfitta), le ore dedicate allo studio crescono (studiare di sera fino a tardi, alzarsi la mattina presto)
• Comparsa di reazioni impulsive, maggiore irritabilità e ansia, umore più depresso, accresciuta difficoltà a comunicare in famiglia e a scuola
• Forte interesse per ogni argomento di cucina e di alimentazione, in particolare per gli aspetti salutistici e per le diete dimagranti
• Cucinare per gli altri spesso e in maniera compulsiva: la persona passa parte del suo tempo ai fornelli impegnata in preparazioni di pietanze elaborate che però non mangia, o controlla in modo assillante quello che i familiari preparano imponendo il suo gusto e le sue modalità
Modifiche nel comportamento alimentare in presenza di un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione
• Riduzione progressiva dell’alimentazione e della frequenza dei pasti, assunzioni di regole alimentari rigide ed estreme; i cibi vengono suddivisi in “giusti” (a basso contenuto di calorie) e “sbagliati” (ricchi di calorie)
• Presenza di diversi e significativi disturbi digestivi che condizionano fortemente il comportamento alimentare: la persona lamenta di non poter mangiare per il timore dei dolori e di altri sintomi che insorgono al momento della digestione
• Presenza di abitudini alimentari inusuali come sminuzzare eccessivamente il cibo, mangiare molto lentamente, consumare molte gomme da masticare, uso eccessivo di bevande light e di bevande calde
• Conteggio ossessivo delle calorie
• Ripetitività nel mangiare sempre gli stessi alimenti
• Intolleranza nei riguardi di imprevisti e cambi di programma durante il pasto; ogni cambiamento procura ansia e irrequietezza
• Alternanza di periodi di dieta ferrea con periodi in cui il soggetto mangia troppo
• Presenza di alimentazione eccessiva nei periodi di maggiore stress e modalità “voraci” di consumare il pasto
• La persona incoraggia i propri familiari a mangiare e controlla che il loro pasto sia superiore al proprio (non può permettere che altri mangino meno di lei) oppure mangia da sola nella propria stanza
• La persona si alza da tavola subito dopo aver mangiato per andare in bagno e vi può restare per lungo tempo
• La persona mangia molto senza però aumentare di peso
• La persona mangia di nascosto, nasconde quello che non mangia, il cibo “scompare inspiegabilmente” dal frigo o dalla dispensa
• L’adesione a modelli alimentari non tradizionali quali diete vegetariane o vegane, regimi macrobiotici per ridurre l’introito alimentare
Quando si riconoscono comportamenti riconducibili a quelli descritti in questo articolo, è importante che si parli subito con un medico per essere aiutati nella valutazione e nel definire le procedure da seguire per un percorso di cura specialistica.
I testi della presente pubblicazione hanno finalità esclusiva di consultazione e informazione e non sostituiscono il alcun modo il parere, la diagnosi o l’intervento del medico.
Fonte: Ministero della Salute
0 Commenti