Esplorando il celebre caciocavallo simbolo della cultura meridionale
Ovvero come lavorare da casa assicurandosi di continuare a mangiare sano per restare in salute
La dieta ai tempi dello smart-working: cosa fare, i consigli e le strategie da non dimenticare
La pandemia, l’isolamento e il lockdown, lo smart-working e la didattica a distanza hanno radicalmente cambiato, purtroppo, le abitudini degli ultimi dieci mesi influenzando stili di vita, regimi alimentari, modalità di studio e lavoro. Tutto questo ha inevitabilmente ripercussioni sulla sfera personale ed emotiva di ciascuno poiché cambiano gli equilibri, le aspettative e le opportunità di socializzazione. Ci siamo ritrovati improvvisamente chiusi in un guscio domestico che mai prima d’ora avevamo sperimentato e vissuto così tanto.
Stare a casa, infatti, ci ha fatto da un lato riscoprire il piacere di tempi più dilatati, spazi trascurati dalla frenesia cui ormai non potevamo sottrarci, l’opportunità di dedicarci alla cucina per distrarci, sperimentando cose che generalmente non facciamo (tutti abbiamo impastato e sfornato pizze, focacce e dolci e ci siamo coccolati con i cosiddetti comfort-food), dall’altra però ci ha fatto essere inevitabilmente più sedentari e pigri, ci ha fatto mangiare di più e magari accumulare qualche chilo di troppo (i dati Istat dicono che più di un quarto della popolazione abbia consumato più calorie del solito in questo periodo aumentando il proprio peso).
Lo smart-working, infatti, ci regala, è vero, più tempo perché elimina gli spostamenti casa-lavoro ma d’altra parte ci “concede” la dispensa e il frigorifero sempre a portata di mano! Ecco che arriva così l’esigenza di una dieta adatta ai tempi dello smart-working e della vita casalinga: il web si riempie di indicazioni, pseudo-consigli, diete troppo spesso improvvisate, suggerimenti su cosa e come mangiare davanti al PC. In realtà non ci sono modi alternativi di mangiare bene: le sane abitudini alimentari non cambiano e non devono cambiare, quello che possiamo fare è solo continuare a seguire ciò che ormai dovrebbe essere conoscenza acquisita ma che vale la pena ricordare.
Ecco le strategie utili e sempre valide anche per una alimentazione “in smart”:
- Mantenere il ritmo dei pasti: 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena) e due spuntini, ricordando sempre che la colazione rappresenta l’inizio della giornata e avvia il ciclo metabolico dopo il digiuno notturno e per questo è il pasto principale. Inoltre, è consigliato mangiare ad orari il più possibile regolari, questo perché il ritmo dell’alimentazione influenza il metabolismo, il ciclo sonno-veglia e di conseguenza lo stato generale di benessere. Gli spuntini devono invece essere delle piccole pause, degli spezza-fame a metà mattina e metà pomeriggio che ci permettano di arrivare al pasto successivo senza un eccessivo senso di fame. Per questo frutta, centrifugati e yogurt sono ideali per non appesantire e non incrementare troppo l’introito calorico giornaliero; ideali anche carote, finocchi, cetrioli per uno spuntino super leggero. Ovviamente da evitare tutti gli snack dolci e salati, gli junk food e le bevande zuccherate.
- Programmare spesa e menù settimanali: in modo che i piatti cucinati siano sempre vari ed equilibrati. La programmazione e l’organizzazione aiuta ad ottimizzare i tempi per la spesa, ad evitare sprechi ed eccessi calorici e a gestire i gusti della famiglia evitando di dover ricorrere a cibi pronti e alimenti “tentatori”. Possiamo sicuramente cucinare e sbizzarrirci con ricette nuove, purché con gli ingredienti giusti, evitando gli eccessi di carboidrati e prediligendo verdure, legumi e pesce azzurro. I pasti devono essere sani e bilanciati in modo da ripartire l’apporto calorico durante l’arco della giornata, così come indicato anche dal Ministero della Salute: prima colazione 20%; spuntino mattina 5%; pranzo 40%; spuntino pomeriggio 5%; cena 30%.
Purtroppo, durante questo periodo abbiamo assistito anche ad un cambiamento nei consumi e nella tipologia di acquisti di generi alimentari evidenziando, soprattutto nei primi periodi di restrizioni, comportamenti dettati dal timore di non avere sufficienti scorte. Si è prodotto così un accumulo di prodotti da dispensa, scatolame, conserve e surgelati, l’acquisto di pasta, riso, farina, lievito e zucchero è addirittura triplicato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
- Evitare di mangiare davanti al PC o alla TV: sia per favorire momenti di convivialità familiare (gli unici che in questo periodo possiamo permetterci), sia per avere una pausa dalle attività routinarie e lavorative che ci permettano di assaporare e gustare il nostro pasto nel modo più completo e salutare. Evitiamo, insomma, mini-abbuffate in solitaria alla scrivania!
- Idratarsi e bere due litri di acqua al giorno è una abitudine che non va trascurata neppure a casa; per questo possono aiutarci anche tè e tisane, da evitare invece tutte le bevande dolci e zuccherate.
Non cediamo, dunque, alla tentazione del frigorifero e della dispensa sempre a portata di mano e impariamo anche a gestire la cosiddetta “fame da stress”. Ricordiamo che seguire abitudini sane, praticare una alimentazione equilibrata e acquisire una routine corretta, aiuta a mantenere alto il livello di benessere generale, a rimanere in forma e a prevenire le malattie (quali diabete, malattie croniche cardiovascolari, ipercolesterolemia e anche i tumori).
Quando si lavora da casa, non bisogna cedere alle lusinghe di diete alternative da seguire, pur di mantenersi in forma: piuttosto, vi consigliamo di divertirvi a provare – e ne rimarrete entusiasti – i suggerimenti di Fabio Campoli in cucina, scegliendo tra le sue ricette in tv ma anche tante altre sue idee che troverete sfogliando tutte le ricette di Prodigus suddivise per categoria, di cui tante sono davvero ottime da consumare per un pranzo in smart working, come Il Futuriso, facile anche da preparare in anticipo in barattoli ermetici.
Buon appetito!!
Scritto da Viviana Di Salvo
Laureata in lettere con indirizzo storico geografico, affina la sua passione per il territorio e la cultura attraverso l’esperienza come autrice televisiva (Rai e TV2000). Successivamente “prestata” anche al settore della tutela e promozione della salute (collabora con il Ministero della Salute dal 2013), coltiva la passione per la cultura gastronomica, le tradizioni e il buon cibo con un occhio sempre attento al territorio e alle sue specificità antropologiche e ambientali.

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