Gli abbinamenti in cucina con il più antico legume coltivato dall’uomo, le lenticchie, irrinunciabili sulla tavola di fine e inizio anno
FIlippo Tartufari dedica dei goliardici versi in rima all'amata bagna cauda piemontese
La “bagna cauda” piemontese
La “bagna” se po fa’ in tante magnere:
a la paesana, co’ l’ajetto a tocchi,
e si la vòi “galuppa” e co’ li fiocchi
più ce ne metti e più te fa piacere.
Le bagne de paese so’ sincere,
la cittadina invece è pe’ l’allocchi,
ajo poco, grattato guasi a fiocchi,
acciughe assai si no fa dispiacere.
Noi facessimo er tipo la più fina
pe’ via che c’era puro lì fra noi
una smaniosa de ‘na signorina
che barbottava in tono sminchionato:
“L’ajo m’appesa er fiato” Embè che vòi,
se capisce: pensava ar fidanzato.
Filippo Tartufari
Poesia tratta da AA.VV., L’apollo buongustaio, almanacco gastronomico per l’anno 1993 (stampato da Arti Grafiche Pedanesi, Roma)
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Scritto da Redazione ProDiGus
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