Banane e…bufale

Dal virus Zika a quello dell’Hiv, dal processo di maturazione indotto alla punta del frutto che sarebbe tossica, le fake news sulle banane si sprecano!

Banane e…bufale

Le fake news colpiscono anche le banane. In particolare in Europa e negli Stati Uniti, il gustoso frutto pochi anni fa è stato preso di mira da siti e profili social impegnati, per i più svariati motivi, a costruire notizie che non hanno alcun contatto con la realtà.

Dal colore e dalla maturazione delle banane, ai trattamenti speciali cui sarebbero sottoposte, all’eventuale presenza di virus nella polpa: il mondo delle false informazioni che avvolge il frutto che spesso sostituisce il dessert è davvero una giungla ricca di insidie. Soprattutto per i lettori che non hanno il tempo, né la possibilità di verificare quanto letto sulle piattaforme social più popolari.

Secondo alcuni siti esisterebbe un modo per distinguere le banane maturate naturalmente da quelle sottoposte ad un processo di maturazione indotta. Quest’ultima è favorita, per quel che riguarda il banano, dall’etilene naturalmente prodotto dalla pianta. Se tuttavia il processo di maturazione non è giunto a compimento, esistono trattamenti specifici, sempre a base di etilene, cui il frutto è sottoposto prima della messa in commercio. Non c’è al momento un modo per distinguere le banane fatte maturare da quelle colte già mature.

Inoltre, sugli scaffali dei supermercati e dei verdurai, quasi tutti i frutti vengono trattati con etilene artificiale, per motivi estetici e per ragioni che attengono l’organizzazione del rivenditore. Le banane, come le mele e altri frutti, vengono raccolte prima che il processo di maturazione sia arrivato alla sua conclusione. Diversamente non sarebbero più vendibili, non nei tempi di mercato che conosciamo.

Altra credenza da sfatare: non esistono in commercio banane contaminate, come un articolo apparso tempo fa avrebbe fatto credere, dal virus Zika. Il contagio di questa malattia avviene attraverso la puntura di una zanzara, mentre non ci sono evidenze scientifiche circa la possibilità di entrare in contatto con il virus attraverso l’ingestione di cibo contaminato. Idem per l’Hiv, che si trasmette per via sessuale o comunque, attraverso il sangue.

Infine, c’è una falsa credenza sulle banane che si è guadagnata, nel tempo, il primato della longevità: è infatti la più radicata e la più antica di tutte e riguarda l’estremità del frutto che si trova in opposizione al picciolo. Spesso la punta risulta annerita, ma questa peculiare colorazione non è segno della presenza di batteri nel frutto, o di sostanze dannose per la salute umana. Si tratta solo di enzimi che conferiscono un colore più scuro a questa parte della banana. Non allarmatevi dunque. In presenza di una notizia, buona o cattiva che sia, cercate sempre di verificarne l’autenticità.


Fonte: Wired

Scritto da Redazione ProDiGus

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